PERUGIA - L'attesa è alta in vista dell'appuntamento che porterà a Perugia il regista Valerio Jalongo che, lunedì 11 alle 21.30, presenterà il suo film Il senso della bellezza. La serata è organizzata in collaborazione con gli amici del Gruppo Sperimentale del CMS dell'Università degli Studi di Perugia e della Sezione di Perugia dell'INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Un incontro per scoprire insieme il film che parte dalle domande fondative della filosofi: da dove veniamo? Che siamo? Dove stiamo andando?

La steadycam si addentra nel misterioso, quasi sacrale laboratorio internazionale di ricerca fisica del CERN che ha scritti nel proprio statuto la pubblicità dei risultati e la cooperazione internazionale. E ovviamente si avvicina all'LHC (Large Hadron Collider), la "macchina poetica", l'acceleratore di particelle che permette di avvicinarci il più possibile al Big Bang, per capirne l'evoluzione. Da un prima parte che indaga i luoghi, le persone, la convivenza pacifica all'interno di questa comunità che come un alveare lavora alla conoscenza, la costante della voce fuori campo di Jalongo passa poi a concentrarsi sull'indagine sul senso - le leggi della Natura, ma anche il senso dell'uomo nello stare al mondo dentro quelle leggi.

Arte e ricerca scientifica si rincorrono e dialogano nel documentario, che parte dagli ambienti e dagli studiosi del Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare di Ginevra, come lo scienziato dall'aspetto hippy John Ellis, per poi aprire ai linguaggi che artisti di tutto il mondo esplorano per dare una forma al metafisico. La sfida affascinante di artisti e scienziati è oggi stimolare il pensiero a immaginare o meglio ipotizzare non solo l'ignoto e l'invisibile, ma quello che non è percepibile dai cinque sensi e neanche più riconducibile a rappresentazione.

In nove capitoli densi di domande e risposte anche di segno opposto, il film svela il significato del proprio titolo nella pratica della curiosità, della conoscenza, alternando a immagini della natura come la conosciamo e la percepiamo, ad altre, artistiche, in altissima definizione provenienti dalle opere di artisti internazionali, che la ricreano ispirandosi alle scoperte della fisica: oltre a The Weather Project della star Olafur Eliasson, la danza delle particelle dello scienziato artista David Glowacki, l'interazione tra onde sonore e acqua di Alexander Lauterwasser, le esperienze cinetiche di Paul Prudence, la prefigurazione del mondo quantico nelle fluttuazioni create da Markos Kay, le installazioni umane di Antony Gormley, gli ambienti immersivi di Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand, le esplosioni elaborate da Fabian Oefner, le sequenze di design 3D di Robert Hodgin, la ricerca sul suono di Carla Scaletti, le ambientazioni spaziali di Charles Lindsay e le fotografie di Michael Hoch.

Su tutto aleggiano, con un sentimento misto di terrore e stupore, accrescendo la grandiosità dell'opera, le partiture orchestrali originali di Maria Bonzanigo e Carlo Crivelli. Oltre all'idea che da Eraclito a oggi, la natura si nasconda e non risponda a una simmetria perfetta; e in parallelo, che la bellezza di un'opera d'arte coincida con quella di ogni scoperta scientifica. Questo ambizioso, documentatissimo film saggio che riprende l'LHC come il Discovery One di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick (1968) e procede come Cave of Forgotten Dreams di Werner Herzog (2010) oscilla quindi tra mistero e rivelazione, immagini e numeri, occhio e cervello, ordine e caos, bellezza e verità, semplicità e complessità. Senso e mancanza di senso, come se l'unica strada percorribile per l'uomo fosse quella del dubbio.

L'evento verrà moderato dallo staff di Psiquadro, organizzazione perugina impegnata dal 2002 in progetti di divulgazione scientifica, autori di format molto amati come l'Isola di Einstein.

Qui il trailer de Il senso della bellezza:
www.youtube.com/watch?v=jRFtey_pCE8

Lunedì 11 dicembre - ore 21.30
Il senso della bellezza
di Valerio Jalongo
documentario / durata 75 min / Italia, 2017

 

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