PERUGIA  - Domani Perugia ricorda una delle pagine più drammatiche della sua storia moderna. Una data che ha legato indissolubilmente il destino di una città che pagò con il sangue il suo orgoglio e la sua libertà. Il Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, ricorda questa importante pagina della storia.

“La Provincia di Perugia – dichiara Guasticchi - condivide con il Comune di Perugia tutti i valori e i simboli in nome dei quali si celebra, nella data del XX Giugno, prima di tutto il grande episodio del sacrificio risorgimentale e, su questa scia, la liberazione della città capoluogo della Provincia avvenuta settant’anni fa. La classe politica che ha realizzato il Risorgimento in Umbria e che è passata per la pagina drammatica del 20 giugno 1859, è la stessa che ha dato vita alla nascita dell’Umbria contemporanea, distribuendosi, nei primi decenni post unitari, nei luoghi eminenti della guida tanto della Provincia dell’Umbria quanto del Municipio perugino. La stessa unità di popolo e di schieramenti si ritroverà, nel 1944, durante le operazioni che hanno portato gli Alleati in città, preludio alla vera e propria maturazione del disegno democratico delle istituzioni locali umbre che ci ha accompagnato per un settantennio. Dalla pagina tragica del 1859 e da quella epica del 1944 – aggiunge Guasticchi - vengono a noi, oggi, insegnamenti e moniti che, specie a livello di amministrazioni locali, vanno attentamente considerati e resi attuali, vivi, operativi. Il primo insegnamento è senz’altro l’unità progettuale, l’adozione e la condivisione di un metodo di lavoro che punti tutto sull’anima popolare del capoluogo, come è accaduto nel 1859 e nel 1944. Il secondo insegnamento è la condivisione di una prospettiva di dialogo sempre più intenso fra il capoluogo e i Comuni della Provincia, nello spirito di quella legge che trasforma l’ente intermedio in ente di area vasta. Durante il Risorgimento e nella Guerra di liberazione dal nazifascismo, il movimento di popolo è stato forte, a Perugia, e degno dei più grandi encomi che oggi tributiamo perché ha saputo, spontaneamente, sentirsi intimamente cittadino ed estesamente umbro. Perugia, nel 1859, col proprio sacrificio e con la spinta dei suoi martiri, ha lottato implicitamente per il Risorgimento di tutte le terre  umbre; la lotta partigiana ha accompagnato l’ingresso degli Alleati in Città sull’onda di un movimento di liberazione che è sempre stato pensato per tutto il territorio e su tutto il territorio. Sono certo, le premesse ci sono tutte – conclude Guasticchi - che anche da oggi in poi, in vista di altri traguardi e con altri problemi da affrontare, si realizzeranno gli stessi collegamenti, si attueranno gli stessi contatti e si darà vita alla stessa simbiosi tra popolo e istituzioni che, a livello locale, può dare nuova, autentica propulsione alla rinascita nazionale”.

 

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