di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - Prometteva il “fuoco” per il suo esordio quale più giovane allenatore professionista in d’Italia Alessandro Vittorio Formisano, con i suoi 33 anni, ma le polveri del Perugia sono ancora bagnate e il richiamo a Prometeo tramonta prima di sorgere: ne esce una prova scialba, appena ravvivata nel secondo tempo da una maggiore propositività, da un miglior controllo, da una pressione accentuata (6 corner), ma troppo poco per far tentennare un gigante del peso del Cesena. I romagnoli hanno siglato tre reti, colpito due traverse, facendo subire a Pisseri ben pochi pericoli.
Le assenze tra i padroni di casa hanno avuto, è indubbio, il loro peso negativo (Seghetti, Vazquez, Angella, Lisi), ma ci si aspettava di vedere qualcosa di diverso, un piglio più deciso: la squadra invece ha mostrato, purtroppo, i “nei” usuali, le ingenuità difensive, le inconsistenze offensive. Siccome nessuno possiede la bacchetta magica, su faccia lavorare in pace Formisano, ma affidandosi ad un proverbio perugino, “ji atti nen belli”. L’importante resta il progetto a medio-lungo termine, purché il club non pensi di essere già salvo e, pertanto, di puntare solo a mettere in evidenza giovani talenti (se ci sono) per fare cassa.
Lo 0-3 rimane un brutto schiaffo per i colori del Grifo e comprensibili restano i fischi e la contestazione finale a giocatori e società. 
Tutt’altra aria si respira in casa romagnola: il Cesena al Curi (dove non perde da quattro decenni) si laurea campione d’inverno, rafforza i suoi numeri: miglior attacco (con 44 gol), miglior difesa (13 gol, sia pure in condominio), 18 risultati utili consecutivi. Mimmo Toscano gongola. I tifosi (ben 1.125 hanno seguito i propri beniamini in Umbria), già “vedono” la B. Sugli scudi Saber Hrsiech, nato in Sicilia da genitori tunisini, autore di una doppietta e splendida prova di Augusto Kargbo, africano anche lui, ma della Sierra Lione. Corazza e Prestia colpiscono i due legni. Il predominio dei “Cavallucci” è fin troppo evidente, al di là delle critiche rivolte alla direzione arbitrale per un paio di episodi. Dunque mai arrendersi ed impegnarsi al massimo. La stagione va salvata. Pensare di tornare in B appare, con questa rosa, utopia bella e buona.

Perugia-Cesena 0-3
PERUGIA (3-4-1-2): Furlan; Morichelli (1' st Mezzoni), Vulikic, Dell'Orco (25' st Viti), Paz, Kouan, Bartolomei (15' st Cudrig), Bozzolan; Santoro; Ricci (29' st Polizzi), Matos (41' st Lomangino). A disp.: Abibi, Adamonis, Cancellieri, Bezziccheri, Acella, Torrasi, Souarè. All.: A. Formisano. 
CESENA (3-4-1-2): Pisseri; Silvestri, Prestia, Pieraccini; Adamo (29' st Pierozzi), De Rose, Varone (15' st Francesconi), Donnarumma; Hraiech (15' st Berti);  Kargbo (37' st Ogunseyensv), Corazza (15' st Shpendi). A disp.: Veliaj, Siano, Pitti, Chiarello, Bumbu, Coccolo, Giovannini. All.: D. Toscano.
ARBITRO: Galipò.
Guardalinee: Giuggioli e Franco.
Quarto Uomo: Lovison.
MARCATORE: 18' pt e 39' pt Hraiech, 24' st Berti 
AMMONITI: Bartolomei (P), Dell'Orco (P), Pieraccini (C)
NOTE: Un minuto di silenzio per la morte di Carlo Giulietti, 68 anni, tifoso storico e tra i fondatori del Museo del Grifo. Spettatori 4.711 (1.125 supporter romagnoli). Ang.: 7-3 per il Perugia. Rec.: 3' pt, 4' st.

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