PERUGIA – “Daglie e ridaglie” infine la vendetta si è consumata a freddo e l’assessore ai lavori pubblici della Giunta Romizi, Francesco Calabrese, è stato impallinato dai suoi questa mattina, quando, in Commissione urbanistica, è stato approvato l’ordine presentato dai consiglieri Pd  Alviero Mirabassi e Erika Borghesi sul piano delle bitumature che ne bocciava inesorabilmente la strategia.

Determinante per cotanta debacle il voto a favore del consigliere Carmine Camicia, da tempo diviso da profondi attriti dall’esponente della Giunta, al quale hanno fatto entusiasticamente da sponda, con la loro astensione, i consiglieri di Forza Italia Armando Fronduti e Piero Sorcini, che si sono astenuti, lasciando malinconicamente solo l'esponente della Giunta comunale.

Una bocciatura netta, quindi, che segna una spaccature profonda nella maggioranza di centrodestra che non sarà agevole ricomporre.

Con il loro documento Mirabassi e Borghesi richiamavano l’attenzione sulle precarie condizioni delle strade comunali il manto delle quali si presenta quasi ovunque usurato, anche a causa degli interventi assai invasivi per la posa della fibra ottica, visto che poi la sede viaria non viene mai rimessa in pristino, come prevede il regolamento comunale, limitandosi alla semplice chiusura delle trincee, il che rende “oltremodo pericoloso il transito a tutti gli utenti della strada”.

Il tutto aggravato – altra colpa attribuita a Calabrese – dalla mancata partecipazione sul piano delle strade, non solo quella dei cittadini, ma anche degli altri componenti dell’amministrazione comunale.

Esigenza questa espressa chiaramente nell’ordine del giorno Pd, nel quale si chiede che periodicamente l’assessore riferisca in commissione sullo stato dell’arte, gli interventi programmati e la relativa tempistica esecutiva, le richieste espresse dalla cittadinanza, nonché sulle modalità e le qualità dei ripristini nel rispetto della normativa vigente.

Assai chiarificatore del clima velenoso che si è venuto a creare all’interno della maggioranza comunale perugina, la versione su quanto accaduto del consigliere Camicia che riportiamo integralmente, così come pubblicata nel sito comunale:

“In data odierna, la terza commissione consiliare, ha discusso due ordini del giorno: il primo riguardava il Piano Bitumature comunali, il secondo riguardava la nuova rotatoria intitolata ad Alfonso Scandellari.

Erano presenti l'Assessore Calabrese, L'ing. Ricci e l'Ing. Naldini.

Dopo una lunga discussione sul piano di bitumature comunali, i consiglieri, compresi quelli di maggioranza, dopo aver criticato l'operato dell'Assessore sul fallimento del suo Assessorato inerente il ripristino delle strade.

Ormai tutti si sono accorti della loro pericolosità, tranne il rappresentante della Giunta, e votando a favore dell'ODG proposto dal Consigliere Mirabassi e dalla Consigliere Borghesi, i Consiglieri Comunali hanno di fatto commissariato l'Assessore Calabrese, invitando il Sindaco ad attivare e programmare un vero Piano di Bitumatura delle strade della Città.

Il Secondo ODG approvato dalla Commissione Consiliare, riguarda la Nuova Rotatoria intitolata ad Alfonso Scandellari, dove ancora una volta l'Assessore ai lavori pubblici, su Sua iniziativa, in difformità alle norme previste dai regolamenti del Consiglio ed in disprezzo della volontà delle Associazioni di Ponte San Giovanni autorizzava a far installare al centro della rotatoria intitolata a Scandellari una scultura Etrusca o tale, che poco c'entrava con la storia dell'Ingegnere, amato dai Ponteggiani, poiché grazie al suo talento riuscì nei primi del 900 a portare l'illuminazione elettrica per le strade del Paese, sei anni prima di Perugia, grazie all'energia fornita dalle turbine messe nelle chiuse del Tevere.

Il dispositivo approvato dalla Commissione impegna il Sindaco a far rimuovere l'attuale opera, che poco c'entra con Scandellari, facendo sostenere tutte le spese di rimozione all'Assessore Competente.

Dopo questa doppia sfiducia, un Assessore anche di un piccolo Paese si sarebbe immediatamente dimesso, purtroppo sicuramente, l'Assessore in questione non darà questa dimostrazione di serietà politica, in quanto Assessore nominato, senza appartenenza politica e senza rispetto del Consiglio Comunale che in tantissime occasioni lo ha sempre sfiduciato.

Essere Assessore nominato, in un Comune come Perugia, e non capire che i Cittadini per protestare contro la cattiva politica del centro sinistra avrebbero votato chiunque, significa essere o in mala fede o non all'altezza del compito. Ma forse all'Assessore ai lavori Pubblici, poca importa dei problemi della città e della volontà popolare che voleva un vero cambiamento, preferendo campicchiare e adottare gli stessi metodi e strategia della sinistra, cancellando definitivamente ogni speranza sia a tutti coloro i quali credevano con convinzione che Perugia sarebbe rinata e ritornata al Suo antico splendore”.

Non meno illuminante al riguardo il pensiero dell’assessore incriminato affidato a Facebook: «Osservare –ha scritto - consiglieri comunali che sarebbero di maggioranza, gli stessi beneficiati del premio di maggioranza più alto delle storia delle elezioni comunali italiane (donato da Andrea Romizi), che arrivano a fare da sponda alla sfacciata demagogia del Pd sulle strade perugine, per come ce le hanno lasciate e per quanto abbiamo fatto e stiamo facendo tutti i giorni, è l’ultima frontiera del possibile in questo Consiglio. Ma veramente senza vergogna. Poi torna il tema delle presenze e assenze, chi rivendica il ruolo ci dedichi, innanzitutto, l’impegno ed il tempo che merita».

FINE, PER ORA.

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