Perugia e le altre città eredi di quelle fiorite nell’ Etruria antica  diventino, tutte insieme, Patrimonio dell’ umanità tutelato dall’ Unesco. E’ questo il progetto lanciato oggi nel convegno “Il futuro delle città etrusche e dei loro territori”, svoltosi a Palazzo Donini, al quale hanno partecipato studiosi ed amministratori delle città interessate, fra cui Chiusi, Cortona, Volterra, Fiesole, Orvieto, Montalto di Castro, Castiglione della Pescaia.

 

Le motivazioni per le quali il Comune di Perugia ha organizzato l’incontro e lanciato la candidatura sono state spiegate dal sindaco Boccali.

Il potere attrattivo degli Etruschi sullo scenario nazionale ed internazionale è enorme, come è stato dimostrato in passato da numerose quanto episodiche iniziative, a cominciare da quelle che si svolsero nel 1985, proclamato “anno degli Etruschi”. Occorre adesso che tutti i detentori di questo patrimonio – ha proposto il sindaco -  facciano sistema creando una rete permanente dei centri storici,  siti archeologici,  musei, in modo da realizzare e  rendere stabili veri e propri circuiti turistici tematici, ad esempio organizzando mostre con reciproci scambi di materiali e associando a queste specifiche iniziative anche altre  opportunità culturali legate ai territori. Fare sistema significa anche, in una fase di difficoltà di bilancio delle istituzioni pubbliche, ottimizzare le scarse risorse disponibili. 

 

Perugia si è fatta promotrice e capofila dell’ iniziativa non solo perché  fu uno dei centri più importanti della Dodecapoli che si estendeva nei territori tra l’ Arno ed il Tevere,  ma soprattutto perché nella sua acropoli racchiusa all’ interno della cinta muraria, ed anche fuori di essa,  sono ancora presenti e numerosi i segni lasciati da  quel popolo. Gli Etruschi hanno dato vita ad una grande civiltà urbana che, fondendosi con il modello romano, ha diffuso in Europa una idea di città, e Perugia è espressione importante del patrimonio etrusco che è diventato, ed oggi ancora è, parte integrante della città vissuta, laddove generalmente le testimonianze della storia e della cultura etrusca si sono  concentrate nelle necropoli. Soltanto da qualche tempo si è passati “dall’ archeologia  della necropoli alla archeologia della metropoli”,  per usare una espressione del prof. Mario Torelli.

Il progetto che coinvolge le città etrusche si inserisce, a Perugia, in una fase in cui sta per partire il restauro completo dell’ Arco etrusco, e naturalmente nella candidatura a capitale europea della cultura 2019. “La nostra idea – ha detto Boccali – è che Perugia città etrusca possa fare parte della lista dei Patrimoni dell’ umanità tutelati dall’ Unesco, verificando la possibilità che si  tratti di una candidatura non isolata, ma aperta alle altre città che vorranno aderire”.

 

“E’ un progetto - secondo il vice sindaco, Nilo Arcudi – che non nasce oggi, nel senso che stiamo lavorando da tempo alla valorizzazione della città etrusca nel suo insieme. Siamo partiti dal recupero della cinta muraria, e da allora sono stati fatti diversi passaggi, anche grazie alla collaborazione con l’ associazione Radici di pietra, ma adesso si fa un deciso e concreto passo in avanti verso la riscoperta e la  riappropriazione di una parte fondamentale della storia di Perugia”.

Al convegno hanno partecipato etruscologi di livello internazionale come lo stesso Torelli, già docente dell’ Università di Perugia (secondo il quale la candidatura ha ottime possibilità di successo) e Giovannangelo Camporeale, presidente dell’ Istituto di studi Etruschi ed Italici. Tra i diversi contributi,  anche quelli di Francesco Scoppola, direttore del MIBAC- Umbria, di Paola Eugenia Falini, docente alla Sapienza di Roma, e di Fabrizio Bracco, assessore regionale alla cultura. 

I lavori sono  stati coordinati da Giovanni Tarantini, assessore ai beni culturali del Comune.

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