Emessa l'ordinanza, da parte del comune di Perugia, di punire, giustamente, chi con erba incolta, rami sporgenti trascura una corretta e sana manutenzione del verde confinante con aree pubbliche: siano esse strade, giardini, piazze. Sacrosanta ordinanza sotto il controllo dei vigili urbani con multe di 450 € per chi non ottempera alle disposizioni emesse. Ma chi è che sancisce il Comune quando è lui a trascurare le aree di acclarato dominio pubblico?

Ci riferiamo, ma è solo un piccolo esempio, alle erbacce che in questo periodo hanno il suo apice dappertutto: il marciapiede che costeggia, a Ponte San Giovanni, via Cestellini ed è a ridosso del parcheggio davanti alla caserma dei carabinieri e alla piazza del mercato. Ogni anno cittadini, residenti, fruitori del mercato del giovedì (che frutta al comune migliaia di euro da gennaio a dicembre) reclamano il taglio delle erbacce che, oltre ad essere un elemento di degrado alla vista, non è in sintonia con una zona in cui la prevalenza commerciale è quella gastronomica: verdura, frutta, vivaisti, generi alimentari.

Ebbene il comune è sordo ai vari appelli rivolti direttamente ai vigili, regolarmente in servizio ogni giovedì, e agli uffici comunali di Ponte San Giovanni. Un marciapiede che stona con le due rotonde, all'inizio e alla fine della strada, curate dai volontari della Pro Ponte che impegnano molto di più della rasatura del marciapiede. Il suggerimento sarebbe che ogni anno, nella stagione in cui le erbacce sono più evidenti e indecenti,  gli “espositori” del mercato destinassero la tassa pagata al Comune a un'azienda con i mezzi adatti per ripulire il marciapiede: decespugliatore, scopa, raccoglitore e sacchi di plastica e, ovviamente, olio di gomito. Oppure ingiungere al Comune di fare questo lavoro di sua competenza, tra l'altro…….

gino goti

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