di Antonio Torrelli (dal numero 1 del nostro mensile)

PERUGIA – Niente binari e convogli per la città, ma una galleria, lunga poco più di un chilometro, per collegare il cuore di Perugia con l’area nord della città. Questa la scommessa che vuole portare avanti l’amministrazione di Palazzo dei Priori, che il 21 marzo scorso ha ottenuto anche il consenso verbale della Regione sul progetto del tram-treno. L’unico problema (si fa per dire), sono i fondi a disposizione.

Nelle casse di Palazzo Donini ci sono 29 milioni di euro. Poco più della metà del budget necessario. Perché di milioni per bucare le fondamenta di Perugia, toccando quindi la stazione del Pincetto e poi la zona della Stranieri, ne servono cinquanta. Ma il Comune insiste e rilancia quella che a tutti gli effetti potrebbe diventare una vera e propria rivoluzione del traporto locale e regionale.

Punto primo: non bisogna dimenticare che agganciando la stazione Fcu di S. Anna al Pincetto si apre un varco tra Ponte San Giovanni e il centro storico di Perugia. Che tradotto in parole povere sognificherebbe, grazie all’utilizzo di mezzi leggeri e non inquinanti, un collegamento costante tra l’acropoli e la periferia ad intervalli di quindici minuti. “Grazie all’utilizzo degli Lrt si può”, spiega Leonardo Naldini (uno dei responsabili del progetto in quota Comune) quando fa riferimento ai Light rail transit di nuova generazione. E non solo.

“Quando si parla di tram-treno -prosegue Naldini- non si deve pensare solo ad una linea rossa tra Fcu e centro storico, ma anche a tutto il lavoro di elettrificazione e messa in sicurezza previsto all’interno progetto”. E che farebbe uscire fuori dall’isolamento anche la partita della Fcu grazie al prolungamento pensato tra S.Anna e Piazza Grimana. E ancora. La proposta del tram-treno inciderebbe in positivo anche sui costi dell’ormai noto raddoppiamento della Fcu, che a conti fatti potrebbe essere superato dalla costruzione della galleria.

“A nostro parere il raddoppio non serve -aggiunge Naldini- poiché nulla vieterebbe in futuro di allargare i collegamenti a Ponte Felcino, Ponte Pattoli e a tutte le altre zone dove è presente la ferrovia”.

Un’autentica “ombra cittadina”, dunque, che seguirebbe passo dopo passo le orme della Centrale Umbra. Perché quando si parla di Piazza Grimana e area nord della città, il pensiero corre subito alle altre zone limitrofe che potrebbero essere raggiunte grazie ad un implemento del progetto metropolitano e ad un collegamento sempre più stretto con Fcu e Minimetrò. In quest’ultimo caso, poi, lo scambio alla stazione del Pincetto diventa determinante. Per stuzzicare l’idea basterebbe pensare solo per un istante all’asse S.Anna- Pincetto-Fontivegge: tre sistemi di trasporto locale e regionale costantemente intrecciati tra loro. E tutto grazie ad un’opera che necessita “solo” di un arco di tempo che va dai 24 ai 36 mesi per la realizzazione.

“L’importante -sottolinea Piergiorgio Monaldi, coordinatore del progetto accanto a Naldini- è che venga finalmente accantonata l’impossibile idea di tram che scorrazzano per la città. L’unico progetto realizzabile a Perugia -sempre Monaldi- è quello di un tunnel che entri dritto il centro storico”. Un progetto che per ora deve essere approfondito di concerto tra le istituzioni locali e la Regione, ancora impegnata, per il momento, a risolvere gli annosi problemi di viabilità e messa in sicurezza della Ferrovia Centrale Umbra.
 

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