PERUGIA - Sono ormai a tutti note storia e vicende giudiziarie delle Distillerie De Lorenzo, un “caso” di portata così vasta da coinvolgere l’intero territorio provinciale a causa dei problemi di carattere ambientale – ma anche socio-economico, politico e perfino culturale – che la Ditta in questione da tempo provoca su un’area, appunto, ben più estesa dei confini della frazione di Ponte Valleceppi dove è ubicata e che perciò interessano tutti i cittadini di quest’area, compromessi nel loro diritto alla salute, ad una vivibilità serena e civile, ad una legalità sana e responsabile.

Nonostante l’apparente ovvietà di questa premessa, i soggetti che dovrebbero provvedere e garantire quelle condizioni di vita, ancora e come sempre hanno ritenuto di poter ignorare la legittima rivendicazione alla “normalità” di un’intera cittadinanza, operando come se i cittadini non esistessero, come se non ci fossero mai state proteste pubbliche, come se non si fosse mai costituito un Comitato che da tantissimi anni lotta con determinazione e con coraggio per la difesa degli interessi collettivi e spesso, come se, infine, quel Comitato non si fosse fatto promotore di azioni giudiziarie che hanno chiaramente sancito l’irregolarità e l’illegittimità dei comportamenti ambientali dell’Azienda.

L’ultimo atto di questa che ormai è diventata una specie di tragica farsa, è la serie di ben sette Conferenze dei Servizi indette dalla Regione Umbria, relative all’aggiornamento dell’AUA a favore della Ditta De Lorenzo Srl, l’ultima delle quali si è tenuta il 4 febbraio di quest’anno, e che è alla fine sfociata in una Determinazione della Regione Umbria datata 17 febbraio. Già clamoroso è l’esito di questa Determina, che, passando sopra a tutte le sentenze giudiziarie che negli ultimi anni avevano portato alla sospensione dell’attività della Ditta, ha confermato l’AUA a favore delle Distillerie Di Lorenzo Srl, limitandosi a concedere alla Ditta, in base alle misurazioni e al parere di ARPA Umbria (che con Nota del 10/12/2019 prot. 230265 aveva rilevato che “il Gestore non risulta in grado allo stato attuale di rispettare i valori limite del monossido di carbonio…”), la facoltà di adeguamento alla normativa vigente, una facoltà, per di più, che sarà possibile mettere in atto in un tempo lunghissimo: basti pensare che l’unico obbligo “stringente” per la Ditta è quello di presentare entro il 30 giugno 2021 (sic!) una memoria in cui dovrà spiegare come intende adeguarsi alle nuove condizioni dell’AUA, comunque preventivamente aggiornata!

Ma ancora più clamorosa, e grave, è stata la procedura seguita da Regione Umbria per indire le Conferenze, perché ad esse sono stati invitati, oltre, come ovvio e naturale, agli Enti Istituzionali (Comune, ARPA, AUSL, peraltro quasi sempre assenti!), solo i rappresentanti della Ditta Di Lorenzo Srl e perfino il dott. Di Matteo di Confindustria Umbria, ovviamente schierata a difesa di un proprio associato ma non espressamente invitato. Grande assente: la cittadinanza, che pure nel corso di tanti anni di battaglie ha ben acquisito il titolo e il diritto a partecipare al dibattito e agli approfondimenti relativi a decisioni di interesse pubblico e non esclusivamente privato! Eppure il Comitato Molini di Fortebraccio, sempre in prima linea contro le illegalità, riconosciuto ufficialmente come parte in causa e parte civile in tanti processi, NON è stato invitato, neppure attraverso il proprio Avvocato, mostrando disprezzo e indifferenza per il contributo che avrebbe potuto dare ad una questione, si ribadisce, di interesse prima di tutto pubblico, quello stesso “pubblico” che l’Amministrazione regionale dovrebbe rappresentare e garantire, ma che invece, evidentemente, NON ritiene essenziale!

E l’esito è stato subito chiaro: anni di battaglie legalitarie, su problemi che non sono solo “tecnici”, come invece traspare dalla relazione, rischiano di andare in fumo! Perché la conferma dell’AUA è la premessa dell’autorizzazione alla ripresa dell’attività lavorativa della Ditta, prima o poi, e, con essa, dei disagi ambientali della popolazione.

Pertanto il Comitato “Mulini di Fortebraccio” protesta vigorosamente contro quello che ritiene un atto di prevaricazione della Regione Umbria ai danni della popolazione tutta e un inspiegabile favor nei confronti della Ditta “Distillerie De Lorenzo Srl”, al di là di tutte le plausibili giustificazioni.

COMITATO “MULINI DI FORTEBRACCIO” – PONTE VALLECEPPI

 

 

Condividi