di Antonio Torrelli

PERUGIA – Dal paletto che blocca il transito alle auto, al tema caldo della sicurezza. Dal problema droga, allo spopolamento dell’acropoli. Il confronto di ieri è stato un vero e proprio groviglio di esternazioni, proposte e, in qualche caso, “botta e risposta” tra cittadini, residenti, commercianti e i due esponenti del mondo politico e istituzionale del Comune di Perugia che hanno deciso di esporsi in pubblico.

Roberto Ciccone e Franco Parlavecchio hanno infatti detto la loro sul dufficile quadro che riguarda il cuore pulsante della città. Tra le varie questioni discusse, spicca fra tutte quella della mobilità, il fulcro (secondo molti) di molti problemi che da anni affliggono la vivibilità del centro.

Sipa e caro parcheggi, ovviamente, nel mirino dei cittadini. Ma anche il trasporto pubblico (e annesso rincaro biglietti), apertura e chiusura della Ztl e decoro urbano.

“Ci sono 800 strisce blu per 2600 residenti in centro storico -ha puntualizzato Ciccone-, quindi è evidente che il problema non può non partire da chi abita in centro, prima ancora di discutere su come e quando favorire l’accesso all’acropoli agli utenti non residenti”. Annosa questione dovuta in gran parte dalla conformazione naturale del nostro centro, ma che, secondo molti dei presenti allo Zoologico, può essere affrontata in maniera diversa.

Ripopolamento del centro in primo luogo. Che tradotto in altro termini significa favorire la nascita e lo sviluppo di attività commerciali e culturali. “Mi piacerebbe vedere Perugia come una grande centro commerciale all’aperto -ha detto uno dei tanti operatori presenti- e tornare a sapere che le vie e le piazze dell’acropoli vivano in tutta sicurezza grazie al contributo degli stessi cittadini”. Che non significa “no alle forze dell’ordine”, ma collaborzione tra agenti, istituzioni e cittadini per non arrivare ad “uno stato di polizia”.

Unione di intenti, dunque, dove la politica deve fare la sua parte. Per questo il segretario comunale del Pd è entrato subito nel merito della discussione parlando della “necessità di superare quello scollamento tra società civile e mondo politico che rischia di far perdere il contatto con la realtà”. La realtà di una società che, nel caso del centro storico perugino, chiede aiuto da tempo.

E nemmeno a farlo apposta, è arrivata ieri (come un fulmine a ciel sereno) l’apertura di “rilancio” delcentro dallo stesso seindaco Boccali. Punto forte della suo nuovo piano: la non reiterazione dell’ordinanza antialcol dopo la scadnza del 31 maggio. “Questa -ha commentato Ciccone- è sicuramente una presa di posizione di cui tenere conto e sulla quale lavorare per favorire il dialogo con le associazioni di categoria. Per altro -ha aggiunto l’assessore- avevo già annunciato, per rimanere in tema di cambiamenti, che sarebbe stata mia intenzione rivedere la cosiddetta bozza della Ztl entro la fine dell’anno”. Con tanto di tavoli di confronto a cui sederanno gli esercenti, prima e dopo l’approvazione definitiva del documento.

Sarà forse questa la via maestra per il futuro del centro storico di Perugia? Forse. Ma, come ha sottolineato in chiusura di dibattito Parlavecchio, “qualunque decisione e presa d’atto da parte dell’amministrazione su argomenti del genere, non può essere ratificata bypassando il dialogo con i cittadini, così come la stessa società civile deve dimostrare maggiore partecipazione per costruire un percorso condiviso in grado di aprire le porte ad un futuro migliore per la nostra città”.
 

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