PERUGIA- Perugia celebra la festa del patrono San Costanzo: ieri la tradizionale processione della ''Luminaria'', risalente al 14/o secolo, ed oggi, nel giorno dedicato al santo, la solenne concelebrazione eucaristica in cattedrale, presieduta dall'arcivescovo, mons. Gualtiero Bassetti, con i vescovi della metropolia ed i sacerdoti diocesani.

Nel suo messaggio augurale alla citta' - nell'omelia di ieri pomeriggio - mons. Bassetti ha sollecitato un ''ritorno alle radici comuni'' ed ha ricordato le fasce piu' deboli della popolazione, in particolare gli anziani, rivolgendosi poi ai piu' giovani ai quali ha detto: ''Non puo' esserci vera liberta' senza la scelta di un comportamento onesto e responsabile''. ''Purtroppo - ha affermato, fra l'altro, il vescovo - e' amaro dover riconoscere che abbiamo smarrito il senso della nostra esistenza e delle nostre radici. Le radici di Perugia sono antiche, profonde e nobili. Si chiamano Costanzo, Ercolano, Lorenzo, Francesco, Bernardino e tanti altri uomini e donne come loro. E queste sono radici comuni a tutti i cittadini di ogni ceto, razza e credo religioso. Radici che tengono assieme la storia laica del comune e quella spirituale della Chiesa, a partire proprio dai suoi santi patroni''.

Secondo mons. Bassetti - riferisce una nota dell'archidiocesi - ''oggi, soprattutto, nell'incombere di questa crisi economica e di valori, mentre tante nostre sicurezze vengono messe in discussione, si impone il ritorno alle nostre comuni radici. Occorrono dei rinnovati gesti di solidarieta' che producano un dialogo costruttivo fra i figli di questa nostra terra e coloro che provenendo da Paesi lontani hanno culture e abitudini diverse dalle nostre. Come pure occorrono concrete azioni di aiuto verso chi si trova in necessita' e particolarmente nei confronti dei nuovi poveri in costante aumento. Ma assieme ad ogni azione concreta di carita' per tutti i credenti e' necessario poggiare sulle armi della fede e della preghiera incessante''.

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