PERUGIA - "La mia patria, della quale io vorrei essere presidente, sarebbe fatta di vari spazi geografici e le persone che volessero entrare non troverebbero né frontiere né muri all'ingresso e se c'è c'è una cosa di cui sono certo è che la capitale della mia patria sarebbe la mia biblioteca": così lo scrittore Fernando Aramburu racconta cosa significa per lui la 'Patria', il titolo del romanzo col quale è in lizza per il premio Strega Europeo 2018. Lo ha fatto durante un incontro all'Università per Stranieri di Perugia, per la quinta edizione del festival della letteratura spagnola Encuentro.
    Il romanzo, che racconta la società basca e l'Eta attraverso la storia di due famiglie, ha un titolo, 'Patria', che lo stesso Aramburu cerca di spiegare come "una sorta di ombrello che copre tutti. Sia coloro che uccidono nel nome della patria, sia quelli per i quali rappresenta un luogo di affetti, sia gli altri che lo ritengono solo il luogo in cui vivono, ed è uno spazio in cui i suoi personaggi si muovono".

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