PERUGIA - "Conoscere le componenti principali della vita delle persone anziane significa conoscere il territorio e una parte importante delle sue complessità. Conoscere i loro bisogni significa dar voce a cittadini che hanno contribuito e contribuiscono ancora con il loro lavoro e la loro vita in generale, allo sviluppo del Paese e in particolare del territorio dove vivono”: parte da questa premessa lo studio sugli “Anziani nel centro storico di Perugia”, frutto della collaborazione tra il sindacato dei pensionati, Lega Spi Cgil di Perugia, e l’Università degli Studi di Perugia, che è stato presentato oggi, mercoledì 20 marzo, alla sala dei Notari , con la partecipazione del segretario dello Spi Cgil nazionale Raffaele Atti.

Lo studio, elaborato dalla professoressa Mariella Ursini, docente di Welfare, Valutazione e Partecipazione della facoltà di Scienze Politiche, ha raccolto le opinioni di 257 residenti, di età compresa fra 65 e 92 anni. Obiettivo della ricerca: evidenziare gli aspetti più significativi della vita nel centro storico delle oltre 2000 persone anziane che vi vivono (circa il 20% degli oltre 10mila residenti). "Lo scopo principale - si legge nell’introduzione della ricerca - è quello di riflettere sulle problematiche più evidenti e più sentite, sui miglioramenti possibili per la vita di tutti ed in particolare della popolazione anziana, ma lo studio si propone anche il compito di evidenziare gli aspetti positivi, perché proprio questi possono rappresentare un punto di partenza per una qualità di vita soddisfacente”.

“Il sindacato ha come compito statutario la difesa dei diritti delle persone - ha detto nel suo intervento introduttivo Luciano Campani, segretario della Lega Spi Cgil di Perugia - e questa ricerca può rappresentare uno strumento importante per rilanciare la contrattazione sociale con le pubbliche amministrazioni ed in particolare con il Comune di Perugia, al fine di trovare soluzioni condivise e migliorare le condizioni di vita delle persone, intervenendo sul sostegno ai redditi, sul trasporto pubblico, sulle politiche sociali, sull’invecchiamento attivo, sulla vivibilità della nostra città, etc.”.

Campani ha ricordato come il confronto con l’attuale amministrazione del Comune di Perugia sia partito per poi fermarsi però soltanto ai titoli. “Noi oggi chiediamo che la contrattazione con il Comune capoluogo riprenda subito dopo le elezioni, qualsiasi sia la giunta che governerà la città”. 

“Questo importante lavoro che la Cgil e lo Spi hanno realizzato in sinergia con l’Università permette prima di tutto di conoscere meglio una realtà importante come quella del centro storico di Perugia - ha commentato Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia - Ma crediamo che questo lavoro che oggi mettiamo a disposizione sia importante soprattutto per le istituzioni pubbliche, a partire dal Comune capoluogo, il cui centro storico è senza dubbio in crisi e necessità di interventi significativi“. 

Ma quale è il giudizio complessivo che le persone anziane danno sui vari aspetti della qualità di vita nel centro storico? A questa domanda, il 58% circa degli intervistati ha risposto che si vive abbastanza bene, mancano alcune cose, ma ci sono altri aspetti positivi che compensano, mentre il 26% esprime un giudizio nettamente negativo (non si vive bene perché ci sono molte cose che dovrebbero essere migliorate) e solo il 13% è soddisfatto e afferma che vivere in centro è molto soddisfacente perché c’è una buona qualità di vita.
 

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