"Seppur ancora molto fosco, il quadro sulla situazione del tratto umbro della Perugia–Ancona sembra ormai ben delineato, vi è nei fatti il rischio concreto dell'apertura di un nuovo contenzioso legale fra imprese, il che significherebbe un lungo fermo dei lavori, con tutte le nefaste conseguenze che ciò comporterebbe" così in una nota il consigliere regionale Andrea Smacchi.

 

"L'esempio più lampante del rischio che si sta correndo è ciò che è accaduto sul tratto di competenza ANAS, dove tra ricorsi e contro ricorsi, i lavori sono ripartiti dopo circa tre anni di blocco grazie al subentro della Carena spa. In questo contesto – prosegue Smacchi -  il silenzio assordante di Quadrilatero e Dirpa non fa presagire nulla di buono, mentre sarebbe necessario riavviare celermente un rapporto stretto con le imprese umbre del settore, unica soluzione in questo momento in grado di poter garantire l'ultimazione dell'opera nei tempi previsti. I protocolli sulla legalità firmati nei giorni scorsi, hanno sicuramente un altissimo valore, ma di fronte al blocco dei lavori risultano scarsamente efficaci. La regione Umbria, socia della società Quadrilatero ed in particolare i territori di confine con le Marche, devono far sentire forte e chiara la propria voce, l'opera che rappresenterebbe un fattore di sviluppo economico e sociale per l'intera Italia centrale, non può e non deve subire ulteriori ritardi. Da subito si mettano intorno  ad un tavolo la Quadrilatero ed i suoi soci, Dirpa, Impresa spa e le rappresentanze delle imprese umbre, alle quali affidare in via d'urgenza l'incarico di terminare i lavori nei tempi stabiliti."

 

"Ciò consentirebbe – conclude Smacchi -  di cogliere due importanti risultati, evitare un lungo blocco dei cantieri, ultimare i lavori come da crono programma e dare la possibilità alle imprese umbre di operare concretamente in un momento così difficile per l'intero comparto anche nella nostra regione."

Condividi