Perugia-Ancona. In II Commissione regionale audizione Presidente "Quadrilatero"
Se i lavori per il completamento della Civitanova-Foligno procedono senza difficoltà, il cantiere Pianello-Valfabbrica della Perugia-Ancona è di nuovo fermo. È necessario agire con urgenza, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per farlo ripartire ed arrivare alla conclusione dell'opera, come previsto, entro il 2013. Nei prossimi giorni le Regioni Umbria e Marche, insieme alla Società Quadrilatero incontreranno l'Anas, che di Quadrilatero spa è socio di maggioranza con il 94 per cento delle azioni, per trovare le soluzioni più idonee. È la conclusione dell'audizione di stamani in Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, del presidente di Quadrilatero Spa, Gaetano Galia e dell'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Silvano Rometti.
Galia ha rimarcato che “il contraente generale, sollecitato da noi e dalle istituzioni, auspichiamo possa avere una linea di credito per poter far ripartire la macchina della produzione. L'alternativa è quella di affidare i lavori anziché alla società Impresa spa ad altra società . Su questo si sta lavorando considerando l'importanza della realizzazione di questo asse stradale Perugia-Ancona, a cui manca il tratto Pianello Valfabbrica. Rimangono soltanto 40 milioni di euro di lavori da fare per completare l'opera. Il costo dell'intero asse ammonta a 135 milioni. Il contratto prevede il termine dei lavori entro dicembre 2013 e l'auspicio è quello di rispettare questa scadenza”.
L'assessore Rometti ha parlato di “un cantiere che sostanzialmente ha sempre evidenziato una sofferenza perché la società che ha ricevuto l'affidamento dal contraente generale non ha mai dimostrato una situazione di operatività e di solidità finanziaria. Fino ad oggi abbiamo cercato in ogni modo di far proseguire i lavori chiedendo anche il rispetto dei tempi (completamento tratto Pianello Valfabbrica fine 2013). Purtroppo negli ultimi due mesi è subentrata una difficoltà finanziaria da parte di Impresa spa, vittima di sofferenze derivate anche da altri cantieri e da altri appalti, e quindi si sta evidenziando quasi il blocco del cantiere. Ora, insieme alla Società Quadrilatero, le Regioni Marche e Umbria cercheremo di mettere in atto tutte le azioni di pressione per cercare di sbloccare questa situazione. Per questo abbiamo chiesto un incontro ad Anas, che detiene il 94 per cento di Quadrilatero, nei prossimi giorni per trovare le soluzioni più idonee”.
E se per il presidente della Commissione Gianfranco Chiacchieroni sarebbe importante “unificare, di fatto, i due appalti (Civitanova-Foligno e Perugia-Ancona) attivando una collaborazione operativa fra i due tronchi della Quadrilatero”, Gianluca Cirignoni (Lega Nord), dopo aver evidenziato che “la Pubblica amministrazione e i cittadini, di fatto, sono ostaggi del contraente generale” ha chiesto alla Commissione e quindi al Consiglio regionale di verificare il rispetto dei capitolati di appalto e l'acquisizione dei certificati antimafia”. Paolo Brutti (IdV) chiede la rescissione del contratto al General contractor “perché non possiamo finire impantanati a diatribe legali a noi estranee”. Andrea Smacchi (Pd) ha detto che “non è possibile rincorrere sempre le più svariate problematiche senza che mai ci sia un responsabile finale. Non si può permettere che un'opera, completamente finanziata non vada a conclusione. È necessario lavorare su un piano 'B'. Bisogna capire se questa strada può giungere a compimento in tempi compatibili con le gravi problematicità del territorio”. Sandra Monacelli (Udc) ha chiesto di “sapere con certezza i tempi per l'eventuale riconoscimento della linea di credito ad Impresa. Questa è un'opera prioritaria per il territorio e per l'Umbria, per cui i tempi della sua realizzazione devono essere celeri”.
Per il vice presidente della Commissione, Massimo Mantovani (PdL), “dall'audizione sono emersi precisi elementi, propri di questa situazione. Per il tratto umbro vanno valutate le due ipotesi su cui sta lavorando il presidente Galia, vale a dire sulle difficoltà della società sub appaltante rispetto alla committenza generale. Quindi, o cambiare rapidamente il subappaltatore o lavorare sulla linea finanziaria necessaria per portare a termine i lavori da parte di chi ha già subappaltato”.
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