Chi sperava in un intervento risolutore di Italia Nostra per bloccare la realizzazione del discusso choco-bar al di sotto delle Logge di Braccio in piazza IV Novembre, che ha visto decisamente schierata contro l’associazione “Umbria Grida Terra”, è rimasto deluso: la risposta dell’associazione ambientalista è arrivata, ma non è certo quella che era attesa.

A rompere il silenzio è stato il presidente della sezione perugina di Italia Nostra, arch. Luigi Fressoia, che in una sua nota si colloca decisamente dalla parte del cardinale Bassetti e dell’Amministrazione di Palazzo dei Priori, favorevoli alla realizzazione del progetto del patron di Eurochocolate, Eugenio Garducci, sponsorizzato da Nestlé.

Le Logge di Braccio, argomenta Fressoia (sintetizziamo), sono una estensione di Piazza IV novembre e  di Corso Vannucci dove abbondano altri spazi all’aperto con tavolini e seggiole, per cui sarebbe cosa del tutto naturale fare altrettanto anche in uno spazio così significativo per la storia delle città.

Ma non basta, perché per Fressoia sarebbe anche improponibile il paragone fatto con le Logge dei Lanari di Gubbio, per la cui intangibilità Italia Nostra si era invece battuta, poiché lì si andava a modificare l’architettura, cosa che a Perugia non avviene.

Ultima, ma non meno irrilevante, la replica riguardo allo sfruttamento dei minori che verrebbe fatto nelle piantagioni di cacao in certa parte del mondo. La stessa cosa, argomenta Fressoia, accade nelle piantagioni di cotone, ma nessuno protesterebbe se anziché un choco-bar nelle Logge si aprisse un negozio di tessuti.

Tutto okay, dunque, per Fressoia che si spinge addirittura oltre, complimentandosi per il coraggio degli imprenditori che rischiano i loro capitali in questa impresa.

Polemica chiusa dunque?! C’è da giurare di no, perché “Umbria Grida Terra” non ci sta è annuncia già nuove iniziative di lotta a breve scadenza, incoraggiata anche dal fatto che a pronunciarsi così negativamente sulle sue osservazioni non è stato il presidente nazionale di Itala Nostra avv. Marco Parini, meno compromesso con i poteri locali, che era stato interrogato personalmente, bensì quello perugino, successore dell’attuale vicesindaco Barelli. E la distinzione non è cosa da poco. 

Condividi