PERUGIA  – Tra i cento selezionati, saranno una cinquantina gli antichi disegni dell'Accademia di Belle Arti di Perugia che verranno restaurati e poi digitalizzati. Realizzati a partire dal Cinquecento da diversi artisti dell'epoca (come Baccio Bandinelli, Filippo Napoletano), grazie ad un progetto portato avanti con la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, potranno riacquistare il loro splendore, ma anche diventare più fruibili. Un primo passo per salvaguardare parte del patrimonio dei disegni dell'Accademia – ne possiede 12mila -, candidato ad essere reso “inossidabile” attraverso un art bonus in grado di sostenere l'archiviazione digitale di tutti i disegni. 

È questo l'obiettivo lanciato dalla soprintendente Sabrina Mingarelli in occasione dell'iniziativa nazionale “Domenica di carta” del Mibac, tenuta con un bel successo di pubblico anche nella biblioteca storica dell'Accademia. Un obiettivo ambizioso, ma che ben si sposa con il calibro dell'antica istituzione fondata a Perugia nel 1573 con la denominazione di "Accademia del disegno" per volontà del pittore Orazio Alfani e del matematico Raffaello Sozi, che ora vanta un prezioso fondo di studi, schizzi, disegni di cui si evidenziano specifici temi sul disegno di paesaggio e sul disegno di Figura. Una collezione di disegni che raccoglie opere che vanno dal Cinquecento al Novecento,catalogate ed in parte restaurate.

“Per ora abbiamo individuato questo lotto meritevole di restauro, che non sarà molto invasivo. Poi procederemo a digitalizzarlo. Certo è che l'obiettivo è andare avanti il più possibile, magari con dei finanziamenti attraverso la nostra direzione generale, previa programmazione annuale. Vista l'importanza dell'Accademia e del legame con la città, questo percorso potrebbe essere sostenuto perché no, anche con un art bonus”.

Una lungimirante prosecuzione del progetto presentato oggi, in linea con il percorso intrapreso da anni dall'Accademia sotto la guida del presidente Mario Rampini e del direttore Paolo Belardi.

 “L'iniziativa odierna va nella direzione verso cui ho orientato il cammino dell'Accademia – ha evidenziato Belardi -: fare ricerca, approfittando dello straordinario patrimonio storico-artistico conservato nei suoi archivi, per poi garantire ampie ricadute sull'attività didattica, elevandone la qualità a vantaggio degli studenti”.

All'iniziativa sono stati protagonisti diversi professionisti che a vario titolo ruotano intorno al settore. A partire dal conservatore dei beni dell'Accademia, Giovanni Manuali, che ha fatto una panoramica sul patrimonio dell'istituzione e coordinato l'evento, e Rosella Martinelli, conservatore restauratore Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, che ha illustrato il progetto di restauro nel dettaglio; l'archivista Vittorio Angeletti si è invece soffermato sull'archivio dell'Accademia, mentre Massimo Mariani (Consiglio nazionale degli Ingegneri) ha messo in luce la testimonianza delle calamità naturali attraverso il disegno e il suo valore documentale per la nostra sicurezza futura.

A chiudere i lavori, prima delle conclusioni affidate al professor Emidio De Albentiis, è stato il professore Luciano Tittarelli – che ha tenuto i rapporti con la soprintendenza - con un intervento focalizzato sul disegno di Figura.

Il progetto di restauro vedrà in primis il contributo della stessa soprintendenza. Sarà sostenuto in parte dall'Accademia, sempre pronta a portare avanti progetti di recupero e valorizzazione anche grazie alla sensibilità della Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia, sempre vicina all'istituzione.

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