Elio Clero Bertoldi

Attenzione: guai a pensare che la promozione sia già in tasca. Il Perugia affronta l’ultimo rettilineo in posizione privilegiata, tuttavia davanti a sé si profila ancora un pezzo di strada, lungo la quale pedalare con le gambe e con la testa.
Ora tutti (o quasi) incensano Fabio Caserta e la sua pertinacia, la sua ostinazione nel credere anche a -7 dalla vetta che la vittoria fosse ancora possibile. Qualcuno lo irrideva. Adesso, quel qualcuno, avanza distinguo (persi punti di qua, persi punti di là, formazioni sbagliate, cambi errati o intempestivi), ma non può che prendere atto della realtà. Caserta ha portato i suoi al primo posto. In mezzo a difficoltà e pur commettendo errori (non quanti ipotizzano i suoi critici): per aspera ad astra, dicevano i latini.
D’altronde pure Padova e Sudtirol potranno recriminare sugli scivoloni che avrebbero potuto evitare. La realtà è quella fotografata dalla classifica. Il resto sono chiacchiere inutili. Qui non conviene disquisire di calcio Bello, che è una opinione, ma di calcio Utile, determinato dal risultato. E Caserta lo ha centrato. 
Tuttavia, in questa fase, non è tempo di polemiche. Il sogno può davvero realizzarsi ed è necessario concentrarsi sul bersaglio finale: due vittorie da ottenere. Tutte le componenti (a cominciare dall’allenatore - che è stato il primo a crederci - e dai giocatori, che sono i protagonisti, ma pure da società e dai tifosi) affrontino con fiducia ed anche con ferma determinazione le prossime due partite con Matelica e Feralpisalò. Non c’è più bisogno di attendersi passi falsi degli altri competitor: basta fare in pieno il proprio dovere. Ciascuno, qui e ora, è fabbro della propria fortuna. Usando il rostro e gli artigli, in luogo dell’incudine e del martello. 
Certo i primi a doversene rendere conto sono i giocatori: sono loro che scendono in campo. Quindi massima professionalità in questi prossimi 15 giorni. In campo e fuori. Chi gioca e chi resta in panchina, perché i vantaggi del ritorno in B, economici e di immagine, ci saranno per tutti. Magari il club potrebbe calare sul piatto un incentivo in più: un premio promozione. Ma ci sia o no questo intervento, i calciatori sanno che la gloria se la prenderanno per primi proprio loro e che la tradurranno in contratti più cospicui la prossima stagione.
Caserta il proprio lavoro lo ha fatto e bene e continuerà a farlo. Commettendo qualche errore? D’accordo. Ma soltanto perché nessuno è perfetto. Ha guidato la navicella durante la tempesta con la mano ferma sul timone e con la competenza di un lupo di mare, ottenendo la fiducia dei suoi marinai, tanto venir fuori dalla burrasca alla grande. Per continuare la metafora marina, ora bisogna alzare le vele, indicare ai marinai le manovre da compiere e puntare con la massima velocità al porto più vicino. Sul molo i tifosi sono già pronti per i festeggiamenti. 

 

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