di Carmine Fotia

 

Le accuse di tradimento non appartengono né al mio linguaggio né alla mia cultura. Ho a cuore che resti aperto uno spazio di dialogo a sinistra, quale che sia il risultato elettorale, ma al dialogo serve il linguaggio della verità. Malgrado le frenate e le smentite il nostro dissenso è sul nucleo politico della proposta di Italia Bene Comune: l’alleanza di governo con la destra “pulita” di Monti, ciò che esclude la possibilità di rovesciare, come sarebbe necessario, le politiche condotte in questi anni.

 

Mi si obietta: Vendola ha detto che lui con Monti non si allea. Ma Bersani ha sempre affermato che, anche se prenderà il 51% governerà come se avesse il 49%, cioè cercherà un accordo con la coalizione di Monti e il Pd rappresenta il 97% della coalizione alla quale Vendola si è legato mani e piedi attraverso il patto per cui si decide a maggioranza dei gruppi parlamentari. Se Sel proporrà l’abolizione della riforma dell’articolo 18 della Fornero e i gruppi parlamentari la bocceranno non potrà insistere; lo stesso sui matrimoni gay e su ogni altra cosa fuori dalla mediazione con Monti.

 

Una volta che il programma di governo sarà concordato con Monti, Sel lo accetterà in nome della carta d’intenti, o riprenderà la propria autonomia parlamentare? Nella risposta a queste domande c’è tutta l’utilità del voto a Rivoluzione Civile. Nel primo caso, una forte presenza di Rivoluzione Civile in parlamento servirà a contrastare il liberismo moderato di cui, malgrado la buona volontà di Nichi, sarebbe espressione una coalizione Bersani-Monti, nel secondo caso a unire tutte le forze di sinistra alternativa e tenere aperta una prospettiva di cambiamento.

 

Rivoluzione Civile è stata bombardata da una campagna leggermente stalinista, che ricorda il famoso anatema del Pci allorquando nacque il manifesto, lo ricordate : «Chi li paga?». Che voleva dire: attenti, questi sono una falsa sinistra al servizio della reazione. Tutto mi sarei aspettato meno che ritrovarmi ancora addosso questo anatema, soprattutto da chi, come Sel, l’ha subito in passato. Ma come, proprio da voi, compagne e compagni di Sel, mi devo sentire questa balla del voto utile? Negli anni in cui il Pci stava sempre all’opposizione, era forse inutile quel voto? La democrazia non vive solo di maggioranze e di governi, vive anche di dialettica e di opposizione. La domanda è: al governo con chi e per fare che cosa? I governi di centrosinistra non hanno fallito per il tradimento di qualcuno, ma perché nessuno a un certo punto sapeva più quale fosse la loro missione, la loro idea di paese, perché non realizzavano gli impegni per i quali gli elettori li avevano votati.

 

Infine, l’arma atomica usata contro di noi: fate vincere Berlusconi. Intanto, io credo che la vittoria di B. sia una bufala, e la sua rimonta resterà nell’ambito fisiologico della rappresentanza di quella parte del paese che lo voterà sempre e comunque. Semmai, l’errore politico di sottovalutazione l’hanno fatto il Pd e Monti, dandolo per morto e impostando la campagna elettorale come fosse una competizione tra loro due per la guida della coalizione. E poi, se davvero il pericolo è Berlusconi, perché non hanno proposto a Rivoluzione Civile, che certo non deve chiedere a nessuno patenti di antiberlusconismo, un’alleanza esplicita che avrebbe certamente messo il risultato in cassaforte? La ragione è molto semplice: perché noi non avremmo mai accettato quell’alleanza con Monti, già offerta all’Europa e agli Usa, come patente di credibilità, anche da autorevolissimi pulpiti istituzionali.

 

Per queste ragioni ho accettato di impegnarmi con Rivoluzione Civile alle elezioni regionali del Lazio, dove la peggior destra d’Italia ci ha portati dal Modello Roma al Bordello Roma e la sinistra ha smarrito la sua identità e il suo rapporto con il popolo, persa nella gestione del potere e nei compromessi. Il mio impegno sarà su poche e chiare priorità: moralizzare Roma e la regione, tagliare sprechi e privilegi, ripartire dalle periferie e dalla difesa del welfare, costruire una nuova stagione dei diritti. Per me e per Rivoluzione Civile chiedo un voto utile, libero, radicale.

 

Fonte: Il manifesto

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