Pedaggio Perugia-Bettolle, Rometti: "La Regione è da sempre contraria"
PERUGIA - “La Regione Umbria, insieme alle Istituzioni locali e al mondo economico si è opposta fin da subito all’applicazione del pedaggio sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle, ritenuto inaccettabile anche per il fatto che in una regione come la nostra, già carente di infrastrutture, diventa un’ulteriore penalizzazione. Da questo provvedimento non si avrebbe nessuna ricaduta economica per quanto
riguarda interventi di manutenzione, di ammodernamento della nostra rete infrastrutturale e quindi per la nostra economia in genere”.
Così l'assessore regionale alle Infrastrutture, Silvano Rometti rispondendo ad una interrogazione congiunta dei consiglieri del Partito democratico Renato Locchi (capogruppo) e Lamberto Bottini, attraverso la quale chiedevano alla Giunta regionale, facendosi “carico delle preoccupazioni espresse dalle Istituzioni, con la Regione in primo luogo”, della eventuale introduzione del pedaggio per la quale questione “rimane un quadro di ambiguità e anche di confusione”. Locchi ha quindi ribadito “che si tratterebbe di una beffa, vista la grave e ripetuta insistita disattenzione che questo Governo, al pari anche di altri che l’hanno preceduto, ha dimostrato nei confronti dell’Umbria”.
Rometti ha ricordato, quindi, che contro il provvedimento, la Regione Umbria e Toscana hanno presentato ricorso presso la Corte Costituzionale, che purtroppo non è stato accolto poiché la Consulta – ha spiegato - ne ha fatto una questione di bene demaniale patrimoniale dell’area interessata dall’infrastruttura, piuttosto che una materia concorrente quale è il governo del territorio e la gestione delle reti di trasporto infrastrutturali. Adesso il nostro Ufficio legale sta valutando il dispositivo della sentenza”.
“Dalle notizie attualmente in nostro possesso – ha aggiunto Rometti – abbiamo appurato che il Governo sta ristrutturando la riorganizzazione complessiva di ANAS, questo tema, anche in virtù dell’opposizione politica che c’è stata da parte di tutte le Regioni, anche in sede parlamentare, ha fatto sì che la questione dei pedaggiamenti sia entrata in una sorta di stand by. Noi, comunque, continuiamo a tenere sotto controllo la situazione attraverso la Conferenza delle Regioni”.
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