Da LaNazione

GROSSETO - Ne ha fatta di strada di strada, il Gubbio, da quando (all’alba della scorsa stagione) il Grosseto affrontò gli umbri per la Tim Cup. Dopo essere stati in partita per una ventina di minuti, gli eugubini cedettero vistosamente tanto da essere sconfitti con il punteggio di 5-0. Un ko che ha sortito l’effetto di lanciare i rossoblù alla stagione trionfale che li ha portati al ritorno in Serie B dopo una rincorsa durata 64 anni (mancavano in categoria dal 1946-1947). In panchina c’è Fabio Pecchia, ex calciatore di Napoli, Juventus e Bologna. E non guarda al passato.

Pecchia, il calendario riserva al Gubbio l’esordio sul campo del Grosseto...
«Sarà una partita difficile. Il Grosseto ha un’esperienza del tutto diversa rispetto alla nostra, ha una struttura validissima e ottime individualità, con atleti abili e profondi conoscitori della categoria. Basta citare Mancino, uno che conosco bene per averci giocato insieme e allenato ai tempi del Foggia. Ma i nomi da cui guardarsi sono tanti».

Il Gubbio si porta dietro la condizione tipica della matricola: quanto influirà?
«Siamo arrivati alla resa dei conti. Iniziamo il campionato con un carico di aspettative e di prospettive positive da sottoporre al vaglio di un campionato impegnativo. Ci siamo preparati con scrupolo e guardiamo al terreno di gioco con la determinazione giusta per esprimere il meglio delle nostre risorse. Siamo una matricola, ci sarà da soffrire e da lavorare con umiltà e determinazione, senza perdere entusiasmo e fiducia».

Un campanello d’allarme per il Grosseto è la vittoria (4-3 in trasferta) del Gubbio con l’Atalanta in Tim Cup: quanto vale?
«E’ stato un successo importante e gratificante, una bella iniezione sul piano morale, ma appartiene al passato. Dobbiamo tenerla presente soltanto perché ha sottolineato i tanti aspetti del nostro gioco sul quale dobbiamo lavorare per crescere, per eliminare i tanti errori commessi. Siamo una squadra con giovani e giovanissimi di qualità che vanno aspettati ed aiutati a crescere; anche la rosa al momento è un po’ ristretta. Chi giocherà, farà il proprio dovere. E nelle situazioni di emergenza si riesce spesso a tirar fuori il meglio delle proprie risorse».

Giampiero Bedini
 

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