"Il Sindaco - si legge in un comunicato stampa del Pd di Orvieto, a firma del Segretario Andrea Scopetti - insofferente come sempre a qualsiasi giudizio che non sia di compiacimento, scambia la corretta informazione per polemica, la dialettica democratica per retorica, la critica per insulto. Insinua sottrazione di documenti senza però presentare denuncia all’Autorità giudiziaria come il suo ruolo istituzionale imporrebbe. Condanna la stampa, libera espressione costituzionalmente garantita, per aver dato spazio alla critica nei suoi confronti. Decide arbitrariamente lui quali informazioni siano di qualità, quindi pubblicabili, e quali no, giudica l’indole delle persone e considera l’opposizione un reato di lesa maestà: come osate.Dimentica tra l’altro che la maggioranza che lo sostiene è tale per il sostegno di tre consiglieri che hanno tradito la fiducia dei propri elettori e per questo sono stati espulsi dal proprio partito".

"Dimentica - continua il Segretario Pd - che cinque assessori lo hanno abbandonato in appena tre anni di mandato, un altro che era critico sulle scelte in atto lo ha cacciato e un altro ancora è pronto a lasciare tra breve, se va in porto la ben più appetibile poltrona di Vice Sindaco a Viterbo. Claudio Margottini, assessore all’ambiente, sostiene che “la normativa non lo prevede” che debba dimettersi dalla Giunta di Orvieto se nominato a Viterbo: trascura il fatto che sarebbe una posizione inopportuna sul piano politico e molto discutibile su quello dell’etica pubblica.Concina dimentica ancora che il suo assessore al bilancio, presentato come il guru dell’economia, è da sempre assente e da sempre sostituito, per questo noi riteniamo illegittimamente, dal ragioniere Pizzo che è perennemente delegato al bilancio".

"Dimentica anche - incalza ancora il Segretario del Pd orvietano - che la Corte dei Conti appena un mese fa ha giudicato gli equilibri di bilancio “solo formalmente costruiti” e il disavanzo d’amministrazione di quasi 8 milioni e mezzo di euro “finanziato mediante la previsioni di alienazioni patrimoniali, costantemente riproposte negli anni e mai realizzate”. In poche parole è la definitiva certificazione, istituzionale e non solo politica, del fallimento del “Rinnovamento e Metodo” proposto dal Sindaco Concina e dalla maggioranza di Centrodestra".

"Promesse, appunto - conclude il comunicato del Segretario Andrea Scopetti - “mai realizzate”: come non sono state mai realizzate le promesse elettorali sul cambiamento, il Patto con la Capitale, la restituzione dei 2 milioni e 600 mila euro del Palazzo di Piazza Nicosia a Roma, le annunciate politiche di sviluppo del territorio. Cui potremmo aggiungere i fallimentari interventi per mantenere il Tribunale, per mantenere la fermata dell’unico Frecciarossa che avevamo, per ottenere finanziamenti straordinari dal Governo suo amico e così via. L’elenco degli errori è lungo ed è un elenco di fatti, non di chiacchiere".

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