Non solo Merkozy contro il resto d'Europa ma anche Governi contro Parlamento. La nuova bozza del Trattato intergovernativo sul Patto di bilancio è «inaccettabile» per l'Europarlamento in quanto «non compatibile» con i trattati Ue esistenti, questa è la novità che segna un nuovo fronte di lotta. C'è però in questo scontro un'elemento che va guardato con attenzione, a quanto sembra il PD in Europa rivendica più rigore con i propri rappresentanti. In una nota congiunta, i negoziatori del Parlamento europeo dichiarano oggi che «L'ultima bozza del Trattato proposto non è compatibile con i trattati Ue esistenti e non rispetta il metodo comunitario del processo decisionale».

Questa è l'accusa che esce in una dura dichiarazione dai quattro eurodeputati che partecipano ai negoziati a Bruxelles, il popolare tedesco Elmar Brok, Roberto Gualtieri del Pd, il liberale belga Guy Verhofstadt e il verde francese Daniel Cohn-Bendit. Ci sono poi anche «serie preoccupazioni legali», dicono in quanto «la nuova bozza non è coerente con la legislazione secondaria dell'Ue, e in particolare con la legislazione per il rafforzamento della governance economica, il cosiddetto 'six pack', adottata a settembre 2011». Ci sembrano ambigue invece le parole dello stesso comunicato che dice: devono inoltre essere inclusi «provvedimenti più forti» per «assicurare che la stabilità di bilancio sia accompagnata da solidarietà e nuova crescita». Abbiamo letto bene? Possibile che i rappresentanti del PD in Europa, tra le pieghe di uno scrontro inter istituzionale, prima di parlare di solidarietà e crescita debbano mettere sempre l'accento sul rigore?

Fonte: controlacrisi.org
 

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