Ciuenlai - L’ascia di guerra è stata sotterrata, anche se i contendenti la tengono a portata di mano.  Per la serie “Hai visto mai!”. La conclusione dell’Assemblea Regionale del Pd  ha riportato un po' di sereno nella principale forza politica di opposizione in Umbria.

Il racconto di molti protagonisti fa intendere che le nomine (Cristina Papa Presidente, Santucci  tesoriere e i membri della Commissione di garanzia) hanno il gradimento di tutti, anche degli ex aventiniani. Anzi c’è chi giura (ma i diretti interessati negano) che ci siano stati incontri tra le parti, prima della riunione, per trovare una griglia di persone condivise. Indipendentemente di come è andata, è sicuramente l’effetto dell’incontro romano.

Resta ancora però sul tavolo il principale nodo da sciogliere e cioè come far rientrare , in maniera ufficiale e a “norma di Statuto”, nelle stanze dei “bottoncini”,  i ribelli dl Congresso. L’Assemblea non poteva fare molto. E’ stata eletta ufficialmente e non può essere, in questa fase, modificata, senza sconfessare lo svolgimento dell’Assise e quindi ilSegretario. L’unico luogo e momento deputato a introdurre l’istituto delle cooptazioni è la Conferenza di Organizzazione. Un’iniziativa già annunciata da Bori.

Poi ci sono i “dolori” della composizione di Direzione e Segreteria. Qui l’immissione di “persone del territorio” vicine alle posizioni dei tre ex candidati alla segreteria non è solo possibile, ma  è ritenuta indispensabile per dare seguito allo “spirito di Roma”.  E tanto per smentire chi dice che non ci saranno più correnti, c’è già chi parla di percentuali  da assegnare alla minoranza (il 35%?). Per una volta però niente polemiche , visi sereni e tanti di quei  “è andata bene” che fanno pensare che la gestione unitaria del partito non faccia più parte delle cose impossibili. 

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