TERNI - ''Sosteniamo l'iniziativa della Regione per l'aggiornamento del Patto territorio'', ha affermato oggi il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, in una sua dichiarazione. ''Serve una nuova stagione di impegni condivisi - ha osservato - per affrontare la crisi del polo chimico e per superare i ritardi su infrastrutture e universita'''.

''L'idea di un nuovo sviluppo integrato per la nostra citta' e il suo territorio - ha affermato il sindaco - uno sviluppo a piu' alto contenuto di conoscenza, di ricerca, di sostenibilita' ambientale, ha camminato e si e' sostanziata di nuovi strumenti, in questi ultimi anni. Cio' e' avvenuto nonostante e contro gli effetti pesanti della crisi globale sul tessuto portante del nostro sistema industriale: sulla chimica, in particolare, mettendo in discussione la stessa sopravvivenza, a partire dalla vicenda Basell, del Polo chimico ternano, ma anche sul sistema di imprese legate alla siderurgia, alla meccanica, all'edilizia, ai servizi''.

''Dentro questa tempesta globale - ha continuato Di Girolamo - e' tornato e torna ad essere centrale, come mostrano anche le vicende dello scenario mondiale e - per contro - quelle torinesi di queste settimane, il ruolo della politica, dello spazio pubblico, dello Stato e delle funzioni di Governo ai diversi livelli. Si ripropone insomma, in termini adeguati ai nuovi scenari, l'esigenza di nuove politiche economiche e industriali di sistema, di scelte riformatrici e avanzate in termini di sostegno alla ricerca e all'innovazione, di ammodernamento delle infrastrutture materiali e immateriali del Paese, di definizione di nuovi orizzonti strategici all'interno della competizione globale. Soltanto cosi' sara' possibile uscire dalla crisi non riducendosi alla conta delle ferite riportate in termini sociali, produttivi e occupazionali, ma traendone occasione e slancio per una ripresa e uno sviluppo piu' equilibrato, solido e proiettato verso il futuro, in particolare per le nuove generazioni''.

''Da questo punto di vista, tradotto nel linguaggio umbro e ternano - ha aggiunto - e' di grande rilevanza l'aver voluto (da parte della Regione dell'Umbria e dell'assessore Gianluca Rossi) riaprire con forza la fondamentale partita del Patto di territorio siglato nell'agosto 2005 tra governo, istituzioni locali, ThyssenKrupp e altri enti pubblici al termine della vertenza del 'Magnetico'. La revisione e l'aggiornamento di quel Patto puo' consentire infatti di mettere in campo tutti gli strumenti necessari sia a superare i ritardi che in alcune sue parti si sono accumulati (penso in particolare alla partita delle infrastrutture viarie e ferroviarie e al completamento del collegamento strategico con Civitavecchia, cosi' come agli impegni da rinnovare per il consolidamento e lo sviluppo del Polo didattico scientifico universitario ternano) sia ad affrontare in termini nuovi ed efficaci il sopravvenuto nodo della chimica, per il quale un tavolo proficuo e' gia' aperto presso il ministero dello Sviluppo economico''.

Secondo Di Girolamo, ''l'accordo di programma che - assieme alle altre istituzioni umbre e ternane e alle forze sociali - abbiamo proposto puo' essere lo strumento, inserito nella cornice piu' ampia di un rinnovato e prorogato Patto di territorio, per mettere in campo nuove modalita' di intervento per la salvaguardia e lo sviluppo di un Polo chimico di valenza nazionale che sia orientato fortemente verso l'innovazione e la sostenibilita' ambientale. Siamo consapevoli che si tratta di attivare un percorso che richiedera' impegni forti e responsabilita' condivise e ci auguriamo che ciascuno, a partire dal governo nazionale, voglia fare la sua parte in questa direzione''. ''Sono certo che la citta' - ha concluso il sindaco di Terni - nelle sue diverse componenti istituzionali, politiche e sociali, sapra' essere (come nei momenti piu' delicati della sua storia anche recente) unita e coesa, pur nell'articolazione e nell'autonomia delle singole parti, nel sostenere l'iniziativa assunta dall'assessorato regionale allo sviluppo economico. Ne dipende, in buona sostanza, una parte significativa delle prospettive di ripresa e di nuovo sviluppo del nostro territorio, in una visione non localistica ma al contrario organicamente inserita nel contesto umbro e nazionale e proiettata, come e' sua antica vocazione, verso le dinamiche piu' avanzate, socialmente e ambientalmente compatibili, della modernita'''.
 

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