Si  è svolto oggi nelle aule della  Facoltà di Medicina e Chirurgia della Universitè di Perugia, organizzato dalla scuola di specializzazione di Medicina del Lavoro diretta dal Prof Giuseppe Abbritti un seminario sul tema: "L'inquinamento Urbano da particolato: diabete di tipo 2 e rischio cardiovascolare".

La relazione introduttiva è strata affidata al Professor Marcello Lotti, docente dell'Università degli Studi di Padova, che ha ribadito la stretta connessione tra l'inquinamento delle città e le malattie cardiovascolari. Al riguardo, l’esperto ha sottolineato che, nelle ore/giorni successivi ad incrementi della concentrazione di particelle inquinanti nell’aria urbana, sono stati osservati sia eccessi di morbilità e mortalità per infarto del miocardio che alterazioni dei fattori di rischio di malattia coronarica, quali la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) e la funzione endoteliale oltre che gli effetti pro-infiammatori e pro-coagulativi del PM.

 

“Gli studi epidemiologici sulle associazioni causali tra esposizione prolungata al particolato, specialmente al PM2.5  (particolato fine, con particelle di diametro aerodinamico medio inferiore a 2,5 micron, che penetrano facilmente fino agli alveoli) e insorgenza del diabete di tipo 2, hanno dato risultati incoerenti e difficilmente confrontabili - ha osservato il Prof Liotti - mentre decisamente più convincenti sono i risultati in modelli sperimentali che indicano il PM come causa di infiammazione e di insulino resistenza.”

Dal confronto tra i relatori è emerso che si può sostenere come i pazienti affetti da diabete di tipo 2 sono più suscettibili agli effetti cardiovascolari del particolato urbano.

 

" Gli effetti infiammatori, protrombotici e di stress ossidativo sono stati associati all’esposizione a PM in numerosi studi- ha sostenuto il Prof Giacomo Muzzi della S.C di Medicina del Lavoro del S.Maria della Misercirodia - e rappresentano i meccanismi sinora più esplorati per spiegare una relazione causale tra esposizione a PM e insorgenza/aggravamento di malattie cardiovascolari “

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