(di Manuela Tulli) (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO - "Laudato si'" preso dal 'Cantico delle creature' di san Francesco: sarebbe questo il titolo scelto dal Papa per la sua enciclica sull'ambiente. Un nuovo omaggio, dopo averne assunto il nome, primo Papa nella storia, al santo d'Assisi. Lume per il pontefice argentino non solo dunque per la sua attenzione alla poverta' ma ora anche per l'amore con cui il 'poverello' guardava al creato.

"Sono tanti gli editori all'estero che sono gia' interessati alla pubblicazione dell'enciclica nei loro Paesi", ha aggiunto don Costa, oggi a Napoli per ritirare un premio a nome della casa editrice vaticana, proprio per un libro dedicato alla custodia del creato.

Se verra' confermato il titolo, Papa Francesco rende un nuovo tributo anche alla lingua italiana, che lui ha privilegiato nei discorsi fin dai primi giorni del pontificato. "Laudato si'" e' infatti il motivo ricorrente del Cantico delle Creature, la preghiera piu' conosciuta scritta da san Francesco, ma anche il testo poetico piu' antico della letteratura italiana. Secondo la tradizione fu infatti scritto dal santo umbro, che uso' per questo il cosiddetto 'volgare', due anni prima la sua morte avvenuta nel 1226. In linea generale le encicliche del passato hanno invece un titolo in lingua latina.

Grande attesa dunque per l'enciclica sull'ambiente di Bergoglio, la seconda dopo la 'Lumen Fidei', che pero' aveva 'ereditato' da Benedetto XVI.

Il tema dell'ambiente e' molto caro al Papa argentino che associa la mancata custodia del creato a quella "cultura dello scarto" che crea emarginazione e poverta'. E quindi e' da attendersi un nuovo richiamo alla necessita' di mettere in campo nuovi modelli di sviluppo, diversi modi di concepire l'economia, che abbiano al centro la persona.

Nel suo messaggio il giorno dell'inaugurazione dell'Expo a Milano Papa Francesco era stato chiaro: la "grande sfida" per l'umanita' del ventunesimo secolo e'"smettere finalmente di abusare" dell'ambiente, perche' tutti possano mangiarne i frutti.

Della sua enciclica il Papa ha parlato recentemente in un incontro privato con il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon. Ancora una volta il Papa infatti avrebbe 'sconvolto' gli schemi non limitandosi alla consultazione dei cardinali o degli 'uffici' vaticani competenti ma confrontandosi anche con teologi ed esperti al di fuori delle Mura leonine. Uno di questi e' il teologo Leonardo Boff, tra i padri della teologia della liberazione, che ha inviato a Roma una grande quantita' di materiale. "Me lo ha chiesto il Papa", aveva lui stesso confidato qualche mese fa.

Condividi