A Paola Severino, Adolfo Guzzini e Arnaldo Manini va il premio ‘Il Perugino’
(AVInews) – Perugia, 17 mag. – Personaggi illustri che hanno fatto della capacità d’innovazione e della cultura elementi fondanti della loro attività professionale hanno ricevuto, giovedì 17 maggio nella sala dei Notari di Perugia, il premio ‘Il Perugino artista e imprenditore’, istituito dall’Associazione nazionale per lo Studio dei problemi del credito (Anspc) e giunto alla sua terza edizione. Paola Severino perché “ha divulgato i valori della cultura giuridica e della legalità” “promuovendo nuovi, esemplari modelli di insegnamento, per preparare i giovani alle sfide del domani” e Adolfo Guzzini che “attraverso uno stretto dialogo tra cultura del progetto e cultura di impresa ha valorizzato la luce come strumento artistico e di innovazione sociale”. Il premio alla carriera è stato conferito, inoltre, ad Arnaldo Manini che “ha saputo trasferire in azienda gli alti valori sociali, umani e culturali che hanno segnato la sua vita”. La cerimonia si è svolta a seguito del convegno ‘Investimenti innovativi e infrastrutture per la competitività e l’occupazione’ aperto dal presidente di Anspc Ercole Pietro Pellicanò che ha lasciato poi spazio alla relazione di Franco Bernabè, presidente di Nexi. È seguita una tavola rotonda coordinata da Marcello Messori, professore della Luiss di Roma, a cui hanno partecipato Antonio Alunni, presidente di Confindustria Umbria, Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, Antonella Baldino, chief business officer di Cassa depositi e prestiti, Alessandra dal Verme, ispettore generale capo Affari economici Ragioneria generale dello Stato, Paolo Giordani, professore di economia e finanza alla Luiss di Roma, e Andrea Nasini, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Perugia. In apertura dell’incontro, a cui ha portato i saluti dell’amministrazione comunale di Perugia l’assessore Michele Fioroni, Pellicanò ha fatto una panoramica sulla realtà italiana, sottolineando punti di forza e di debolezza. “I segnali di ripresa economica che si registrano nel nostro Paese – ha spiegato Pellicanò –, crescita del Pil dell’1,5%, calo della disoccupazione, bassa inflazione, leggera crescita dei consumi e degli investimenti, reddito pro capite tornato ai livelli del 1999, l’indice Pne (Posizione Patrimoniale Netta sull’Estero) che è il migliore da quando esiste l’Euro, non possono far perdere di vista i problemi che assillano il Paese. Per risolverli, occorre che la classe dirigente, politica e non, concentri la propria attenzione su investimenti innovativi, impresa 4.0, nelle infrastrutture e sulla diffusione della digitalizzazione”. “Il tema dell’innovazione è particolarmente importante per l’Italia – ha sottolineato Bernabè – e presenta delle opportunità straordinarie. Uno dei settori che sarà più impattato dallo sviluppo sarà quello dei trasporti” soprattutto con “la nuova generazione di telecomunicazioni mobili”. “Questo direi che – ha concluso Bernabè – porterà nel tempo a una grande razionalizzazione e avrà importanti ricadute su tutto il sistema dell’innovazione”. “Dobbiamo capire – ha aggiunto Guzzini – che ogni azienda deve riuscire a trovare un radicamento nel territorio, coinvolgendo università, scuole superiori e giovani in modo da dare la possibilità di nuove idee per lo sviluppo e la futura classe dirigente”. “Credo molto – ha commentato Paola Severino – nel fatto che le università debbano oggi avere un ruolo trainante nella cultura della legalità e della managerialità. Oggi abbiamo delle leggi di prevenzione della corruzione che ci consentono di dire con orgoglio che l’Italia è uno dei Paesi trainanti nella normativa anticorruzione. Dall’altra parte dobbiamo costruire delle figure di manager, dei professionisti che siano adeguati a questo tipo di sfida e credo che le università italiane siano mature per svolgere questo lavoro”. “Il Perugino – ha concluso Manini, tornando al personaggio da cui prende ispirazione il premio – è stata una figura poliedrica, innovativa e vivace. Nel mio piccolo mi sono voluto far guidare dall’estetica del bello convinto che i valori e i principi su cui ho fondato la mia azienda siano bellissimi”.
Carla Adamo
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