Sono stati centodieci i morti sul lavoro in Umbria negli ultimi cinque anni. Centodieci come il numero delle bare collocate in piazza IV Novembre a Perugia nello scioccante flash-mob promosso insieme alla UIL nello scorso mese di maggio. Un evento per smuovere le coscienze, per mobilitare Istituzioni, imprese e cittadinanza su un dramma che colpisce tanti, troppi lavoratori, in particolare nel settore delle Costruzioni.

“Non è stata però una manifestazione fine a se stessa, ma è stata l’occasione per promuovere l’iniziativa ‘Cantiere sicuro’, per dare –come spiega Alessio Panfili, segretario generale FENEAL UIL Umbria –risposte efficaci e immediate al mondo del lavoro e delle costruzioni in particolare, che paga il dazio più alto in termini di infortuni e morti. La soluzione non è semplice, ne siamo coscienti, ma crediamo che si possano intraprendere percorsi virtuosi per ottenere risultati certi in materia di salute e sicurezza – afferma Panfili - L’idea è di partire dalle scuole, coinvolgendo i futuri lavoratori e lavoratrici,
per far sì che la sicurezza diventi un automatismo nei comportamenti da attuare, sia in ambito lavorativo che nella vita di tutti i giorni.
Ovviamente, però, un cantiere per essere sicuro deve essere efficiente e rispettare precisi protocolli di sicurezza, peraltro obbligatori per legge, che, se attuati, possono ridurre in maniera significativa la probabilità di incidenti”.

“Gli infortuni – dichiara il segretario generale Feneal Uil Umbria –non sono mai il frutto della fatalità. Per invertire questa tendenza dovrebbe esserci un sistema premiante per le aziende che dimostrano un impegno serio e strutturato verso la sicurezza, costruendo una responsabilità sociale sia verso la comunità che l’ambiente di lavoro, promuovendo una cultura aziendale basata sulla responsabilità individuale e collettiva per la salute e la sicurezza. Anche la tecnologia, che sta rivoluzionando il settore delle Costruzioni, può dare una mano. Devono essere sempre di più le aziende che adottano soluzioni digitali avanzate per evitare infortuni, come i sistemi di monitoraggio per valutare e ridurre i rischi in cantiere”.

Per Alessio Panfili, “il cantiere 4.0 non è più un’utopia. La gestione smart e la digitalizzazione sono ormai possibili con software per un tracciamento puntuale delle attrezzature e delle macchine utilizzate in cantiere, per permetterne di conoscerne la posizione, l’ultimo utilizzatore e lo stato di manutenzione, con il vantaggio di prevenire situazioni critiche. Così come l’intelligenza artificiale (IA) può contribuire al miglioramento delle condizioni di sicurezza del cantiere. L’automazione di alcuni processi e attività, infatti, può contribuire a ridurre drasticamente alcuni rischi presenti in cantiere, permettendo alle maestranze di concentrarsi su lavori meno rischiosi. L’IA può essere sfruttata per monitorare e supervisionare le condizioni generali di sicurezza che riguardano il cantiere e gli stessi lavoratori edili. Ad esempio, riconoscimento facciale e sensoristica indossabile possono monitorare l’idoneità del lavoratore a determinati compiti e garantirne il benessere. È possibile anche monitorare costantemente le condizioni delle macchine e delle 
infrastrutture, per rilevare anomalie e segni di deterioramento e programmare la manutenzione periodica prima che si verifichino guasti oppure eventi critici”. 
“È chiaro tuttavia – precisa Panfili – che a seconda di come viene percepita la sicurezza, si avrà una diversa garanzia della salute e dell’incolumità dei lavoratori e delle lavoratrici. Il grado di formazione – aggiunge – è sempre cruciale, soprattutto quando riguarda rischi specifici e misure di emergenza: quando si è ben istruiti si è più consapevoli dei rischi potenziali in un cantiere e, in generale, in un ambiente lavorativo. Anche le esperienze, le norme e i
protocolli internazionali vanno presi in considerazione, per riproporre anche in Italia pratiche virtuose già sperimentate con successo in altri Paesi. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale - conclude il Segretario Generale FENEAL UIL Umbria, Alessio Panfili - che le Istituzioni devono affrontare come tale. Promuovere i “cantieri sicuri” deve essere una priorità”.
 

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