Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca punta il dito sulla Giunta regionale per la gestione della pandemia: “in Umbria – scrive -, va tutto bene, non c'è alcun problema e gli umbri devono smettere di lamentarsi. Nessun disservizio con la prenotazione dei tamponi molecolari, nessuna fila nei drive through e davanti alle farmacie. Appena un cittadino ha l'esito positivo del tampone viene subito preso in carico dalle USL che gli spiegano dettagliatamente quando, come e cosa dovrà fare durante la quarantena. Poche ore dopo viene contattato per eseguire il tracciamento dei contatti stretti delle ultime 48 ore, a loro volta prontamente avvisati dagli stessi operatori. Già dai giorni successivi viene attivata la raccolta domiciliare dei rifiuti e il servizio di supporto per soggetti fragili, soli e persone con disabilità. Ed è proprio in questo momento che i consiglieri della Lega si svegliano tutti sudati e si accorgono di aver scritto un comunicato che si riferisce ad un'altra regione”.

“Non ci stupisce in alcun modo questa bislacca narrazione - commenta De Luca -, considerando le posizioni antiscientifiche espresse da membri dello stesso gruppo della Lega sulla validità dei vaccini. La verità è che abbiamo migliaia di umbri sequestrati in zona bianca in totale abbandono. Che con sole 14 terapie intensive occupate da malati covid abbiamo le chirurgie e i reparti degli ospedali chiusi, le attività ridotte e una sanità paralizzata”.

“A due anni dall'inizio della pandemia - osserva il capogruppo pentastellato - l'Umbria si trova a fronteggiare l'emergenza Covid con le armi più spuntate di prima. Il fallimento della gestione della Giunta regionale è dimostrato dal personale sanitario nuovamente allo stremo per carenze di organico. Questo – continua - mentre gli stessi consiglieri della Lega, proprio ieri, hanno votato contro la stabilizzazione e la proroga dei contratti in essere. Il tracciamento è completamente saltato e i tamponi molecolari sono ormai sostituiti da quelli rapidi, scelta obbligata in cui vengono indirizzati tutti, dai sanitari ai semplici cittadini. Facile poi vantarsi di aver abbattuto le liste d'attesa quando i cittadini sono fatalmente costretti a ricorrere ai privati”.

“C'è da ridere – stigmatizza De Luca - se non ci fosse da piangere. Mentre in Europa si parla di cominciare ad affrontare la pandemia come un'endemia, di convivenza con il virus con un approccio gestionale totalmente diverso, noi – conclude - siamo lontani anni luce da questo scenario perché con il 30 per cento dei posti letto occupati la sanità chiude bottega”.

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