Paesaggio, arte, gastronomia carte umbre per vincere sfida turismo del benessere
PERUGIA - L' Umbria ha le carte in regola e tante potenzialita' per affermarsi come meta del cosiddetto turismo del benessere. Non ha grandi tradizioni termali rispetto a regioni confinanti come Toscana ed Emilia Romagna ma il verde, il paesaggio, i luoghi d'arte e l'enogastronomia ne fanno un naturale ''luogo di benessere'', cosi' come richiesto dalla crescente domanda di un turismo alla ricerca di tranquillita', riposo, immersione in un ambiente sano ed incontaminato.
Di questo ''turismo del benessere del corpo e della mente'' si e' parlato oggi in un seminario promosso dalla Regione e dalla Agenzia regionale di promozione turistica. Durante l'incontro si e' discusso della attivita' del consorzio Umbria Benessere, al quale aderiscono 25 strutture ricettive tra hotel, residenze d' epoca, counttry house ed agriturismi.
E' stato costituito nell'agosto del 2008 - ha detto il coordinatore Marco Citerbo - per promuovere e commercializzare sui mercati nazionali ed internazionali un'offerta integrata che non solo presenti servizi strettamente correlati al wellness (acque termali, medicina estetica, inalazioni, massaggi, fanghi, terapie naturali, cure dietetiche), ma li arricchisca in un'accezione molto piu' ampia che includa anche una filosofia di vita legata alla qualita' ed al ''buon vivere''.
Le strutture che vi aderiscono si impegnano a rispettare le norme di un rigido disciplinare, che vengono verificate periodicamente, tra le quali e' obbligatorio uno spazio dedicato a zona wellness-fitness di un minimo di 80 metri quadrati. Devono pero' avere anche un corner di prodotti tipici dell' Umbria, offrire piatti di qualita' con prodotti locali ed all' occorrenza essere anche un ufficio di informazione turistica.
Il consorzio opera per promuovere e commercializzare l' offerta dei suoi aderenti con i moderni strumenti dell' informatica (internet e' diventato il mezzo principale di informazione per i potenziali clienti), la partecipazione a fiere e rassegne, workshop, tour educational per giornalisti ed operatori del settore. Nei prossimi tre anni investira' in queste iniziative 500 mila euro, 340 dei quali messi a disposizione dalla Regione con il bando Tac due.
''Stiamo riprendendo a crescere - ha detto Antonella Tiranti, dirigente del settore turismo della Regione - ma per imporre sul mercato una immagine forte dell' Umbria occorre una attivita' in rete ed in questo senso il consorzio e' uno degli strumenti piu' adeguati''.
SCHEDA
Il turismo del benessere ha registrato negli ultimi anni tassi di crescita elevati anche in Umbria. Secondo i dati ufficiali piu' recenti sono 78 le strutture ricettive che si sono dotate di spazi dedicati al benessere, recependo le norme contenute in uno specifico atto di indirizzo adottato recentemente dalla giunta regionale dell'Umbria ed elaborate da un apposito gruppo di lavoro. Si tratta in particolare di 36 alberghi, 21 agriturismo, 12 country house, sette residenze d' epoca e due case vacanza.
E' un turismo con molti vantaggi rispetto ad altri nicchie di mercato: non ha stagionalita' ed e' praticabile tutto l'anno; il cliente si ferma di piu' e spende un terzo in piu' rispetto alla media delle altre tipologie di turismo.
Da una indagine del Centro italiano studi sul turismo tra gli operatori del settore emerge che in generale il benessere (nella sua accezione piu' ristretta di cura della persona) non rappresenta l'unica motivazione di un soggiorno in Umbria ma la possibilita' di concedersi dei momenti di relax e di cura e' molto importante nella scelta della struttura ricettiva.
A determinare la scelta di una vacanza benessere in Umbria - secondo l'indagine - e' prima di tutto la bellezza dei luoghi (72,6 per cento degli intervistati) ma seguono nell'ordine delle preferenze la qualita' della struttura ricettiva (66 per cento) e l'enogastronomia (34,9).
I clienti sono soprattutto italiani e provengono in larghissima maggioranza dal Lazio, con una netta prevalenza di romani, soprattutto nel fine settimana. Seguono poi Campania, Puglia e, in misura minore, Marche e Toscana. C'e' una piccola quota anche di clienti provenienti dalle regioni settentrionali (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) ma e' molto ridotta: generalmente i turisti del Nord Italia s'indirizzano verso la Toscana.
Dall'indagine risulta che sempre piu' frequentemente si registra il caso di clienti provenienti dalle regioni settentrionali che affermano di essersi stancati della Toscana, diventata a parer loro troppo affollata e con prezzi troppo elevati. La maggior parte degli ospiti intervistati afferma di aver individuato e scelto la struttura ricettiva attraverso internet: se si sommano coloro che citano genericamente l'uso della rete e coloro che affermano di aver visitato il sito web della struttura si arriva ad una percentuale che si aggira intorno al 50 per cento.
Abbastanza utilizzato e' anche il canale piu' tradizionale delle agenzie di viaggio (23,3%), cosi' come sempre valido risulta essere il classico ''passaparola'' (15,3%). Rivestono invece un ruolo marginale sia gli articoli pubblicati su riviste di settore o altri giornali cosi' come l'intermediazione dei tour operator. La modalita' di prenotazione prevalente risulta invece quella diretta, tramite contatto telefonico (40%) o attraverso l'utilizzo di internet (27,9%).
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