PACIANO - Inerpicarsi su per le strade contorte del borgo medioevale e che borgo: quello di Paciano, si fregia del titolo “Borghi più belli d’Italia”. Complice una leggera brezza che sale su dal Trasimeno, fa circolare per i vicoli e le piazzette, tutti i profumi che scaturiscono dalle tante cantine adibite per l’occasione a cucine e la magia è fatta. Odori di orto, sughi e di arrosti, che fanno risvegliare l’appetito anche ai più riottosi, rispettosi ortodossi della cucina microbiologica per “tenere la linea”.

 

Il rendez-vous è quello di sempre, la prima domenica di settembre, il tema all’ordine del giorno: “Paciano a tavola”, una grande tavolata che si snoda per tutto il centro storico, affollata da migliaia di persone che ogni anno accorrono a questo appuntamento gastronomico con la cucina tradizionale umbra. E in quei maccheroni al sugo d’oca, in quelle bruschette, in quegli  arrosti, si ritrovano tutti i sapori del buon olio extravergine e del buon vino, delle cantine e dei frantoi lacustri.

Paciano  è da sempre conosciuto come uno dei luoghi dove si produce un eccellente olio d’oliva. Molti i visi che con i loro colori, con i loro profili, testimoniano quanto questa manifestazione sia divenuta nel corso degli anni universale, a testimonianza che la buona cucina tradizionale umbra, è apprezzata da tutti.

 

Una domenica quella appena trascorsa a Paciano, che ha riportato almeno per un giorno, indietro le lancette del tempo. Ha fatto dimenticare gli affanni della vita frenetica, quasi ansiogena imposta dalla “modernità”. Per un giorno almeno, si sono viste tante persone insieme che si parlavano, tanti bambini che correvano per i tavoli ridendo, che familiarizzavano tra loro senza mai essersi conosciuti prima. Poi lo  uperbo della natura: da quella terrazza naturale che è il borgo, lo sguardo
poteva spaziare lontano, fino a scorgere un altro borgo tra i più belli d’Italia, Cortona, in terra Toscana.

 

Una vista dalla quale si può scoprire la ricchezza di questo territorio caratterizzato da colline che da secoli l’uomo ha presidiato e con il suo lavoro governato e tutelato. E la presenza di secolari uliveti e vigne, costellate da chiese, borghi e castelli medievali, ne sono una testimonianza.
 

Casaioli Renato

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