P.A./ Secondo la Corte dei Conti il sistema umbro è "complessivamente sano"
PERUGIA - In Umbria c'è una pubblica amministrazione “abbastanza sana”: lo hanno sottolineato oggi all' inaugurazione dell' anno giudiziario della Corte dei Conti il presidente della sezione giurisdizionale regionale Lodovico Principato ed il procuratore regionale Agostino Chiappiniello.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno assistito le massime autorità locali, tra le quali la presidente della Regione, Catiuscia Marini che ha ascoltato in prima fila le considerazioni del presidente e del procuratore, ed il prefetto di Perugia, Enrico Laudanna. Prima della cerimonia, incontrando i giornalisti, il procuratore Chiappiniello ha parlato di norme che “creano impunità” e di controlli - come nel caso di procedimenti riguardanti frodi comunitarie per somme consistenti - avvenuti in ritardo e che hanno portato alla prescrizione. Alla recente inaugurazione a Roma dell'anno giudiziario della Corte dei Conti, era stato denunciato un aumento della corruzione in Italia del 30 per cento: anche in Umbria - ha detto il procuratore – “sicuramente ci sono tanti soggetti che rubano” ma complessivamente c’è una pubblica amministrazione ''abbastanza sana” e con tanta gente con stipendi bassi che nella “maggioranza” lavora molto ed in modo “corretto ed onesto”.
Tuttavia per rendere più produttiva la spesa pubblica - ha osservato il procuratore - servono un migliore coordinamento ed una migliore distribuzione dei dipendenti pubblici. Anche il presidente Principato, parlando con i giornalisti prima della cerimonia, ha detto che nella gestione della pubblica amministrazione in Umbria non sono state accertate ''gravi irregolarità” anche se sono tanti “i piccoli episodi” di cattiva gestione delle risorse pubbliche. Per Principato il federalismo, con l' introduzione dei principi della autonomia finanziaria e della responsabilità a livello locale, dovrebbe contribuire al risanamento del bilancio statale dopo gli eccessi e gli sprechi del passato. ''In un momento certamente difficile sono - ha concluso - tendenzialmente ottimista”.
Esiste però il problema di uno “stillicidio di norme, episodiche e non coordinate” che ''frenano” e rendono “più difficile -ha sottolineato Principato- l' azione giudiziaria”. C'è poi quello dei controlli non sempre adeguati e tempestivi. Ma non solo. Secondo il presidente in Umbria serve “uno stabile sistema di regole che dia certezza agli amministratori pubblici sui limiti dei loro poteri gestionali e altrettanta certezza alle regole del processo. L’azione giudiziaria appare insicura -ha aggiunto Principato- per le tante norme che si accavallano in modo disordinato con ''incertezze, dubbi ed appesantimenti processuali”.
Manca insomma quella “certezza del diritto da cui soltanto può conseguire un giusto processo'”. Per quanto poi riguarda la situazione specifica della Corte dei Conti dell' Umbria c'e' una carenza di magistrati e di personale amministrativo specializzato. Tuttavia - ha detto il presidente - ''e' stato eliminato l' arretrato del contenzioso pensionistico, e' ancora ragionevole la durata dei processi, e' operativo il dialogo con le amministrazioni per l' acquisizione e l' esame sistematico dei conti giudiziali. Ciò fa ben sperare per il futuro”.
Poi è stata la volta del tema “Federalismo”, su cui Principato ha detto che “aumenteranno le limitazioni alla capacità di spesa della Pubblica Amministrazione. “Il federalismo consta di due principi - ha evidenziato - quello dell'autonomia finanziaria, cioè ognuno deve provvedere in buona parte alle sue esigenze con le sue risorse e quello della sana gestione, ovvero rispondere ai contribuenti che hanno fornito la maggior parte delle risorse stesse. la Corte dei Conti - ha aggiunto - controllerà i conti e se la Procura porta episodi in cui sono state violate regole di gestione, anche se non c'e' rilevanza penale, anche se non c'e' l'esigenza di mantenere gli equilibri di bilancio porterà sicuramente ad un maggior rigore”.
Principato ha infatti evidenziato che l'irregolarità scaturisce anche dal mancato rispetto dei limiti imposti dalla finanza locale ''ora il sistema - ha spiegato - tende a limitare le spese, che devono rientrare entro certi limiti, se superati, anche a fronte di ottimi investimenti, si deve rispondere davanti alla Corte. Si sta creando un sistema che da “risarcitorio si sta facendo sanzionatorio. Cioè - ha spiegato - il risarcitorio comporta l'avere effettivamente provocato un danno, il sanzionatorio significa - ha ironizzato - che “sei passato con il rosso e devi pagare. Il contenimento e coordinamento della finanza pubblica - ha concluso - sta portando il Parlamento a introdurre forme sanzionatorie per limitare il potere di spesa delle amministrazioni''. Nel dirsi “tendenzialmente ottimista, non perchè oggi ci siano motivi per esserlo, ma perchè se ci mettiamo a piangere noi anziani i giovani cosa devono fare” il Presidente ha concordato con i giornalisti sul fatto che tale ottimismo debba radicarsi “nel senso di responsabilità” senza raccogliere la provocazione se i citati “provvedimenti sanzionatori” che non significano spreco di risorse pubbliche siano dannosi per la collettività. “Non possiamo dire se sarà un beneficio - ha detto - si tratta di contenere le spese, sono regole che servono per tenere in equilibrio. Diciamo la verità - ha riconosciuto - lo Stato italiano negli anni passati ha speso piu' di quanto poteva spendere. Oggi dovendo rientrare il defcit, che non e' un deficit di oggi ma risale agli anni Ottanta, dovendo rientrare perchè la Comunità Europea ci richiama al rispetto del limite è chiaro che il Parlamento dei limiti li deve porre”.

Giovedì
24/02/11
23:56
Il Presidente Principato dice che in Umbria c'è una pubblica amministrazione “abbastanza sana”?
Evidentemente ha ragione. Troppo autorevole l'osservatorio di cui dispone e troppo autorevole la funzione che ricopre, per dubitare della veridicità della sua affermazione.
Evidentemente sono io che mi sbaglio. Mi riferisco alla diffusa illegalità nella gestione dei fondi del terremoto del 97 e dell'uso delle risorse pubbliche per aggiustare tutto l'aggiustabile sulla base di perizie e dichiarazioni false che hanno fatto finanziare opere pubbliche vetuste che coi danni del sisma non c'entravano proprio nulla.
Strade nuove, anche quelle di campagna sterrate diventate "devastate" dal sisma e quindi da"riparare" asfaltandole. Opere complesse a rete e infrastrutture dei centri abitati “devastati dal sisma che invece stranamente ha risparmiato le case soprastanti. Faglie devastanti a ragnatela hanno devastato i nostri territori. Giù coi lavori, giù con gli incarichi progettuali senza alcuna gara, giù agli appalti a trattativa privata, stranamente ripartiti tra i soliti amici! Chi é fuori o non é tangibilmente "amico" si arrangi!
Non dico che i soldi siano stati spesi male, in effetti il nostro patrimonio edilizio e i nostri sottoservizi avevano bisogno di una manutenzione straordinaria, ma perché non dire la verità?
Perché falsificare tutto per manutentarle come se davvero fossero state danneggiate dal sisma?
Ingenti risorse potrebbero essere state sottratte dagli amministratori regionali ad altri impieghi per fare opere più importanti in altre parti delle nostra nazione o della nostra stessa regione, magari per ridurre le perdite dell’acquedotto pugliese, o dare finalmente una casa i terremotati del Belice. Il danno erariale può stimarsi in qualche migliaio di miliardi di vecchie lire.
Evidentemente io ho torto e tutto è stato regolare. La pubblica amministrazioni locali sono "abbastanza sane". Io mi sbaglio, nessuno ha fatto il furbo o ha rilasciato false attestazioni, nessuno ha fatto la cresta sui lavori. Tutto regolare.
Vecchi compagni, una volta le ruberie e le ingiustizie di qualunque colore ci facevano incazzare.
Ora per interesse si tace o addirittura si mente, se ci conviene.
I nostri valori,le nostre certezze. Che finaccia abbiamo fatto.
Venerdì
25/02/11
00:12
Si comprende lo sfogo, ma non riusciamo a comprendere quale sarebbe in questo caso la sinistra che mente per convenienza, poiché l'articolo riporta esclusivamente le dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente della Corte dei Conti dell'Umbria ed il titolo al riguardo è particolarmente significativo: "Secondo la Corte dei Conti...". Inoltre lo stesso Principato non assolve certo tutto e tutti, affermando che la pubblica amministrazione umbra è "abbastanza" sana.
Pierucci
Venerdì
25/02/11
09:33
Evidentemente mi sono espresso male. L'articolo é corretto e i tecnici delle amministrazioni pubbliche fanno spesissimo un lavoro ammirevole anche se poco riconosciuto.
Io sollevo un problema più grave : la miopia della Corte nella sua analisi, visto quanto é accaduto durante il sisma del 1997.
La Corte dei Conti dice che in Umbria il tessuto delle pubbliche amministrazioni è sostanzialmente sano. Lo fa in base ai dati che evidentemente possiede. Esprime una valutazione condivisibile… oggi.
Ma per la verità bisogna anche dire che in un recente passato e per un lungo periodo non mi pare sia stato così. Mi sono riferito alla gestione dei finanziamenti del sisma del 1979.
Io faccio modestamente notare che il giudizio della Corte contrasta con quanto avvenuto (a mio parere naturalmente) a meno che qualcuno non mi dimostri che invece la gestione del terremoto é stata regolare e non ci sono state distrazioni di pubblico denaro in attività che col sisma non c’entravano nulla.
Perché dico che la sinistra mente per convenienza? Ma perché il governo Regionale di allora era di sinistra….. e anche quelli successivi. Tutti i compagni di allora hanno visto assistito e taciuto. Anzi molti sindaci hanno favorito la spesa (sedicimila miliardi di lire!) per mettere a posto opere pubbliche che non erano palesemente collegate ai danni provocati dal sisma. Probabilmente hanno anche fatto bene e hanno agito bene perchè il sisma é stato la causa di tutto!
Si può mentire anche in buona fede o per fare gli interessi delle popolazioni che si amministrano, ma se quel che dico é vero, sempre menzogne e danni erariali sono.
Nessun compagno si é indignato e ha chiesto di verificare che non si superassero certi limiti.
La costituzione della Foligno Nuova spa e la sua repentina chiusura mi pare emblematica perche sembra evidenziare che qualcuno si sia accorto che era stato superato il segno.
Venerdì
25/02/11
16:41
http://rassegna.crumbria.it/pdf/351384.pdf
Sabato
26/02/11
08:34
Per esserci i corrotti, ci devono essere anche i corruttori. Quindi ci sono gli amministratori pubblici e tutti quelli, imprese grandi o piccole assistite dalle loro associazioni di categoria, che hanno lavorato con i soldi della ricostruzione e che hanno fatto di tutto perchè non venisse applicata la legge regionale n.28 del 1997 sui controlli di sicurezza nei cantieri edili.
Sabato
26/02/11
23:41
E' vero se ci sono corrotti ci sono anche i corruttori, quindi peggio mi sento.
La valutazione conseguenziale è quindi che se ciò che viene denunciato è vero, in Umbria si é instaurato da anni un "sistema"di corruzione ben collaudato che coinvolge tutti visto che nessuno lo denuncia.
Non sarebbe ora che qualcuno scoperchiasse la pentola e mettesse alla luce questa spiacevole situazione? la sinistra farebbe bene ad essere lei l'artefice della denuncia di nuova moralità e promotrice del cambiamento. Ne guadagnerebbe in credibilità, stima e consensi. Ma a parte le prebende ideologiche o le valutazioni di convenienza elettorale, dimostrerebbe che da qualche parte alberga ancora il senso della giustizia prima ancora della convenienza. Mostrerebbe anche capacità politica perché prima o poi le questioni verranno fuori ed è meglio che gli intrecci tra politica e mondo imprenditoriale vengano denunciati dalla sinistra che non da altri o vengano messi in luce dalla magistratura come sta avvennedo in "appalti e faviori" e le altre inchieste in corso. Mi sbaglio?