SPOLETO - I dipendenti dell’ospedale di Spoleto sono costretti a lavorare senza poter contare su una mensa aziendale. Questo nonostante due anni fa era stata trovata un’intesa con la Direzione ospedaliera, che si era assunta l’impegno di aprire, quanto prima, una struttura che offrisse pasti ai lavoratori. Come se non bastasse, dallo scorso 10 gennaio è scaduta anche la convenzione tra l’Asl 3 e il bar interno allo stesso ospedale.

“Si tratta – sottolinea Maurizio Molinari, segretario provinciale Uil-Fpl – di una grave mancanza di rispetto e di una discriminazione per tutti i dipendenti dell’Azienda di Spoleto, che per mangiare devono pagare più dei loro colleghi occupati presso altre strutture ospedaliere del territorio, nelle quali il servizio mensa è stato avviato da tempo. La Direzione deve rispondere al più presto agli impegni che aveva assunto due anni fa, quando aveva assicurato l’apertura della mensa anche all’ospedale di Spoleto.

Alla luce di questo, appare inoltre incomprensibile come non sia stata rinnovata la convenzione tra l’Asl 3 e il bar interno allo stesso ospedale, in base alla quale i lavoratori potevano almeno usufruire di pasti sì frugali, ma almeno a un prezzo ragionevole”. Da sottolineare come presso l’ospedale di Foligno il servizio mensa sia stato attivato un anno fa, mentre presso quello di Cascia e Norcia siano state stipulate apposite convenzioni con ristoranti della zona. “A conti fatti – conclude Molinari – ogni dipendente dell’ospedale di Spoleto è costretto ogni mese a pagare decine di euro per poter mangiare, andando così a intaccare in maniera sensibile il proprio salario”.

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