ORVIETO - L'ulteriore, ennesima e reiterata richiesta da parte di Cgilcisluil e Rsu (a maggioranza) al Comune di Orvieto, di incontrarsi sul processo di riorganizzazione, mostra ancora una volta tutta la debolezza del sindacato c.d. “tradizionale” e l'inefficacia della sua azione, che si sviluppa attraverso l'utilizzo della politica con il cappello in mano.

L'A.C. di Orvieto, ormai da anni, sta portando avanti un'azione confusionaria e contraddittoria sulla riorganizzazione delle professionalità, dei ruoli e dei servizi dell'ente. Lavoratori che vengono spostati da un servizio ad un altro senza nessuna visione organizzativa, ma solo per tappare falle aperte, l’indicazione di attribuzioni di responsabilità che dovrebbero essere remunerate dal contratto decentrato, senza la necessaria destinazione delle risorse, come previsto dal CCNL.

Insomma una macchina organizzativa che non si sostanzia in un quadro di regolarità e sostenibilità contrattuale, segnata dal malcontento e disillusione dei lavoratori, che anche in questo difficile contesto continuano ad erogare servizi di qualità, servizi per i quali la stessa amministrazione sembra lavorare più per complicarne la gestione piuttosto che migliorarla.

Su tutto gioca una certa timidezza politica e una competenza tecnica, posta pesantemente in discussione da un’evidente situazione di stallo che ormai non è più possibile nascondere.

In questo contesto, appesantito dalla famosa ispezione del MEF che anche se sfumata continua ad essere presente come una spada di Damocle, sia l’amministrazione che le OO.SS. sembrano incapaci di trovare una via d'uscita.

Difficile dare una diversa lettura alla richiesta di incontro, considerando che le OO.SS. firmatarie hanno chiesto anche la discussione sul Fondo per l’anno 2017, forse dimenticandosi che ancora deve trovare definizione il fondo 2015 e 2016.

Il salario accessorio resta bloccato da anni con l’impossibilità di procedere anche alle progressioni orizzontali, in una situazione assolutamente unica e peculiare nel panorama regionale, per la quale l’amministrazione non si cura nemmeno di informare e relazionare adeguatamente gli organismi di rappresentanza dei lavoratori e le OO.SS..

Cosa ne è stato dei famosi tagli al fondo del salario accessorio?

L’A.C. ha prodotto ed inoltrato le contro deduzioni ai rilievi del MEF e quale è il profilo ed il merito delle stesse, considerato che all’ultimo incontro di molti mesi fa, presente USB, su questo ci si era lasciati dicendo anche di condividerne i contenuti?

Perché le politiche del personale sono gestite con tanta trascuratezza e carenza di progettualità e prospettiva in un ente nel quale nei prossimi anni quasi la metà della forza lavoro andrà in pensione?

Esiste un piano strategico e di programmazione per attività e servizi fondamentali per il territorio dell’orvietano?

Queste sono a nostro avviso le domande alle quali il Sindaco e l’Assessore al pesonale dovrebbero rispondere, senza manifestare sorpresa alcuna ai puntuali rilievi posti dai Sindacati nelle rare occasioni di incontro sui tavoli unitari.

Noi siamo pronti come sempre a fare la nostra parte con spirito critico e propositivo.

Ci aspettiamo una convocazione di un tavolo unitario tra RSU e OO.SS. tutte per conoscere ed approfondire la reale situazione dei Fondi 2015/2016 e 2017, discutere della riorganizzazione, trovando soluzioni concrete.

I lavoratori del Comune di Orvieto hanno il diritto alla migliore organizzazione del lavoro possibile e di vedere corrisposti i giusti istituti contrattuali per le funzioni svolte e responsabilità assunte, così come i cittadini hanno diritto ad avere una macchina organizzativa ed istituzionale al loro servizio.

L'ulteriore, ennesima e reiterata richiesta da parte di Cgilcisluil e Rsu (a maggioranza) al Comune di Orvieto, di incontrarsi sul processo di riorganizzazione, mostra ancora una volta tutta la debolezza del sindacato c.d. “tradizionale” e l'inefficacia della sua azione, che si sviluppa attraverso l'utilizzo della politica con il cappello in mano.

L'A.C. di Orvieto, ormai da anni, sta portando avanti un'azione confusionaria e contraddittoria sulla riorganizzazione delle professionalità, dei ruoli e dei servizi dell'ente.

Lavoratori che vengono spostati da un servizio ad un altro senza nessuna visione organizzativa, ma solo per tappare falle aperte, l’indicazione di attribuzioni di responsabilità che dovrebbero essere remunerate dal contratto decentrato, senza la necessaria destinazione delle risorse, come previsto dal CCNL.

Insomma una macchina organizzativa che non si sostanzia in un quadro di regolarità e sostenibilità contrattuale, segnata dal malcontento e disillusione dei lavoratori, che anche in questo difficile contesto continuano ad erogare servizi di qualità, servizi per i quali la stessa amministrazione sembra lavorare più per complicarne la gestione piuttosto che migliorarla.

Su tutto gioca una certa timidezza politica e una competenza tecnica, posta pesantemente in discussione da un’evidente situazione di stallo che ormai non è più possibile nascondere.

In questo contesto, appesantito dalla famosa ispezione del MEF che anche se sfumata continua ad essere presente come una spada di Damocle, sia l’amministrazione che le OO.SS. sembrano incapaci ditrovare una via d'uscita.

Difficile dare una diversa lettura alla richiesta di incontro, considerando che le OO.SS. firmatarie hanno chiesto anche la discussione sul Fondo per l’anno 2017, forse dimenticandosi che ancora deve trovare definizione il fondo 2015 e 2016.

Il salario accessorio resta bloccato da anni con l’impossibilità di procedere anche alle progressioni orizzontali, in una situazione assolutamente unica e peculiare nel panorama regionale, per la quale l’amministrazione non si cura nemmeno di informare e relazionare adeguatamente gli organismi di rappresentanza dei lavoratori e le OO.SS..

Cosa ne è stato dei famosi tagli al fondo del salario accessorio?

L’A.C. ha prodotto ed inoltrato le contro deduzioni ai rilievi del MEF e quale è il profilo ed il merito delle stesse, considerato che all’ultimo incontro di molti mesi fa, presente USB, su questo ci si era lasciati dicendo anche di condividerne i contenuti?

Perché le politiche del personale sono gestite con tanta trascuratezza e carenza di progettualità e prospettiva in un ente nel quale nei prossimi anni quasi la metà della forza lavoro andrà in pensione?

Esiste un piano strategico e di programmazione per attività e servizi fondamentali per il territorio dell’orvietano?

Queste sono a nostro avviso le domande alle quali il Sindaco e l’Assessore al pesonale dovrebbero rispondere, senza manifestare sorpresa alcuna ai puntuali rilievi posti dai Sindacati nelle rare occasioni di incontro sui tavoli unitari.

Noi siamo pronti come sempre a fare la nostra parte con spirito critico e propositivo.

Ci aspettiamo una convocazione di un tavolo unitario tra RSU e OO.SS. tutte per conoscere ed approfondire la reale situazione dei Fondi 2015/2016 e 2017, discutere della riorganizzazione, trovando soluzioni concrete.

I lavoratori del Comune di Orvieto hanno il diritto alla migliore organizzazione del lavoro possibile e di vedere corrisposti i giusti istituti contrattuali per le funzioni svolte e responsabilità assunte, così come i cittadini hanno diritto ad avere una macchina organizzativa ed istituzionale al loro servizio.

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