ORVIETO - Parole, immagini, danze, cibi. Linguaggi diversi per rendere fecondo l'incontro tra storie, culture, etnie. Quelle che si affacciano sul “mare nostrum” e che sono state al centro della quinta edizione del Festival del Dialogo, promossa dall'Associazione ApertaMenteOrvieto. Due, le tavole rotonde dedicate rispettivamente a “La cucina mediterranea: sapori e saperi condivisi” e “Mediterraneo: il valore di un confine mobile”. 

Tre, le giornate nel corso delle quali sono stati presentati gli elaborati delle classi dell'Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi e dell'Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio sul tema “Mediterraneo: mare che unisce o divide?”. La risposta data dai bambini è stata che “ci divide se giudichiamo a prescindere chi abbiamo di fronte, ci unisce se sappiamo cogliere le sfumature con cui l'altro vede. Immaginiamo un grande arcobaleno che faccia da ponte tra le terre.
A tutte le classi è andato un attestato di partecipazione, così come agli artisti che con pittura, scultura e fotografia hanno liberamente interpretato il tema dando vita all'originale mostra allestita nella Sala Expo del Palazzo del Capitano del Popolo e curata da Anna Appolloni. 
Applaudite, nella giornata conclusiva del festival, le esibizioni di pizzica e sirtaki della Scuola di Danza “Scarpette Rosse” con le coreografie di Loredana Materazzo. Dopo gli allievi del Centro di Formazione Professionale di Orvieto, domenica 14 ottobre a curare il momento conviviale finale sono stati quelli della Sezione Enogastronomia dell'Istituto d'Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale di Orvieto.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'Associazione ApertaMenteOrvieto Erasmo Bracaletti, nel tracciare un primo bilancio di questa tre giorni. “Certamente – ha commentato a caldo – c'è da migliorare, ma tra le note positive dobbiamo registrare un clima diverso, più presente, più partecipativo da parte non solo delle scuole ma anche della città. 
E poi una presenza delle istituzioni più forte e, soprattutto, l'alto livello dei lavori di tutte le scuole.  Il grazie più grande va ai giovani, alle insegnanti e alle dirigenti scolastica per la disponibilità manifestata. Insieme andiamo avanti, arricchiamo questo annuale momento di riflessione sull'attualità e sulla complessità del mondo che ci circonda. Insieme progettiamo e cresciamo. Dal canto nostro, finché potremo, continueremo su questa strada, lavorando in maniera sincera. Non so se la bellezza salverà il mondo, ma dobbiamo essere artisti di noi stessi”. 

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