PERUGIA - La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Vinti, ha approvato l’assegnazione dei contributi ai Comuni per il Piano di settore delle opere pubbliche 2011.

Oltre 2 milioni e 600mila euro da distribuire in 15 comuni - Il totale dei contributi, pari a 2.624.600euro, è stato ripartito in 15 località differenti e interessano edifici e strutture diversificate.

Nel Comune di Panicale, per il completamento delle residenze comunitarie per anziani in località S. Sebastiano, sono stati assegnati 138.690 euro; a Torgiano nuovo interevento per i lavori post-terremoto: pronti 130mila euro per la manutenzione della ex scuola Fornici Pontenuovo, 130mila.

Amelia: recupero bacino del Rio Grande, 125mila; Fabro, manutenzione ex scuola materna-elementare capoluogo e realizzazione ufficio tecnico comprensoriale, 186.872euro; Guardea, primo stralcio protezione civile in sede ex scuola, 187.374; Montegabbione, lavori manutenzione e antisismici scuola materna capoluogo, 188.872; Monte S. Maria Tiberina, recupero Palazzo Bourbon, 188,872; Castel Ritaldi, lavori Chiesa S.Pancrazio, Colle Marchese, 188.872; Sigillo, manutenzione straordinaria Chiesa S. Agostino 188,872; Giove, ripristino ex Chiesa S. Giovanni Battista, 93.700; Monteleone di Orvieto, restauro Mura Urbiche, 185.095; Sangemini, restauro Torre Esperia, 188.872; Norcia, manutenzione copertura Sede municipale, 80.000; Piegaro, sicurezza e barriere architettoniche scuola materna capoluogo, 173.765; Narni, lavori restauro Palazzo Comunale, 188.872; Marsciano, manutenzione straordinaria Teatro Concordia, 188.872.

Vinti: "Dalla Regione confermata l'attenzione per i piccoli comuni" - “I bandi della Regione – ha sottolineato Vinti - si confermano utilissima fonte di finanziamento a sostegno dei piccoli Comuni dell’Umbria, che si trovano in gravi angustie per finanziare opere di stringente necessità funzionale o di grande valore ambientale o storico culturale. Per questo motivo, nonostante la crisi e i ‘tagli’, la Regione fa di tutto per mantenere ‘aperti’ canali finanziari che, pur nella loro inadeguatezza, rispondono ad esigenze primarie delle comunità e sostengono l’economia”.
 

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