PERUGIA - Un gruppo di operatori russi del settore moda, composto da importatori, distributori, dettaglianti e titolari di catene di negozi, è ospite in questi giorni nella nostra regione per far visita ad alcune aziende eccellenti del made in Umbria. L’iniziativa, promossa da Confapi Perugia, è stata organizzata dall’Ice di Perugia nell’ambito della Convenzione con la Regione Umbria.

Superata la fase acuta della crisi, le quotazioni del Made in Italy in Russia tornano a salire ed è questo un buon momento per promuovere le eccellenze umbre del tessile-abbigliamento, un settore particolarmente segnato dalla recente caduta di ordini e fatturato ma che grazie a produzioni di qualità, una riconosciuta competenza degli addetti ai lavori e una buona attitudine a riqualificarsi e ad innovare, sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per uscirne a testa alta e per giocare con soddisfazione anche sui mercati internazionali.

Nella giornata di ieri gli operatori russi hanno potuto visitare quattro aziende aderenti a Confapi Perugia, tutte con marchio proprio. La prima visita ha fatto tappa a Corciano da Elsa Carlani che ha presentato ai potenziali acquirenti i nuovi capi di maglieria uomo, donna e bambino, realizzati, così come la collezione casa, in cachemire e altri filati pregiati. Il secondo incontro si è tenuto presso il Maglificio Panicale con la presentazione delle nuove linee Panicale Cachemire, My Golf e 075 oltre che dei complementi d’arredo e dei nuovi accessori in cachemire. Nel pomeriggio il gruppo si è spostato a Deruta per far visita alla Fraema, produttrice e distributrice del marchio T-shirt T-shops e dell’omonima linea per bambini, per terminare presso Le Tricot Perugia che ha presentato agli operatori russi la nuova collezione di maglieria esterna uomo-donna e le confezioni per donna.

“Iniziative come questa – ha sottolineato Alessia Araminelli, Presidente della Categoria Uniontessile di Confapi Perugia – sono particolarmente apprezzate dalle imprese, soprattutto da quelle di piccole dimensioni, perché consentono di abbattere i costi di partecipazione diretta a fiere e saloni dandoci la possibilità di stringere direttamente in azienda relazioni commerciali che potrebbero rivelarsi interessanti, ma anche perché, venendo in Umbria, gli operatori possono immergersi personalmente nell’insieme di tradizioni e vocazioni proprie del nostro territorio, delle quali il tessile è senza alcun dubbio una delle principali espressioni”.

L’incoming di operatori russi ha rappresentato la fase conclusiva e operativa del progetto, iniziato nel 2010 con un’attività di mappatura realizzata in collaborazione con la Facoltà di Economia dell’Università di Perugia e avente ad oggetto le caratteristiche e i fabbisogni delle imprese umbre del tessile-abbigliamento in termini di internazionalizzazione.

 

Condividi