PERUGIA - "Un insegnante con evidenti difficolta' a ricoprire questo ruolo, perde il senso del limite e picchia uno studente. Il ragazzo picchiato non e' omosessuale, ma la frase che lo provoca si riferisce  all'omosessualita'; questo e' sufficiente a scatenare il tiro al piccione e la caccia alle streghe omofobe. Un caso, dove l'omofobia ce la si ficca dentro a forza evocando un clima da inquisizione": e' il commento del presidente del Forum delle associazioni familiari dell'Umbria Ernesto Rossi a quanto successo in una scuola superiore della provincia di Perugia.

"Solo, che l'inquisizione, facciamo sommessamente notare - afferma Rossi in una nota -, e' anche in chi non vede che omofobia ovunque; e quando si trattasse di semplice antipatia? Ormai il giudizio di omofobia e' emesso. Che non centri l'omosessualita', poco conta; l'importante e' finire sui giornali e spiegare che i mandanti morali sono le associazioni familiari, rappresentanti legittimi nella societa' civile, che democraticamente avvertono: attenzione, dietro questa storia dell'omofobia c'e' una parte di vero, ma anche una parte di falso. C'e' la volonta' di introdurre politiche che si rifanno alle teorie di genere. Solo che, dicono queste associazioni preoccupate: facciamo attenzione, perche' le teorie di genere sono confuse; alcuni testi dicono che si tratta di superare gli stereotipi come, per esempio, le donne nell'esercito; ma altri testi dicono che siamo donne o uomini a seconda di come ci svegliamo la mattina, che e' tutto frutto di convenzioni sociali superate. Insomma, le teorie di genere sono una roba non da poco; soprattutto, non sono univoche, ne esistono diverse versioni, alcune accettabili, altre ideologiche. Davanti all'assenza di chiarezza le associazioni dicono: cerchiamo di capire di cosa trattiamo; se possibile, chiariamo a monte il dubbio parlandone la' dove necessario, come a scuola, chiarendo prima i contenuti di certi insegnamenti portati a bambini e ragazzi, se per caso esprimono concetti seri o no. Questo e' un diritto legittimo dei genitori, legalmente sancito, che non puo' essere dileggiato con concetti puerili o intimidatori. Se non si ha nulla da nascondere se ne puo' parlare serenamente; anche se quando chiediamo di chiarire ci viene rifiutato il dialogo. Carissimi, il dialogo e' difficile lo sappiamo, e' piu' facile la dialettica, molto piu' comodo mandarsele a dire, ma sinceramente, non ci interessa lo scontro, ne' frontale ne' laterale. Stiamo cercando di organizzare un grande congresso internazionale che parli di questi argomenti con l'onesta' intellettuale che meritano. Ci interessa – conclude Rossi - solo la verita'".

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