Oltre la metà del Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale dipende dalla natura, eppure la biodiversità continua a non essere tutelata.

Secondo gli studi IPBES, si stima che nel mondo siano oltre 1 milione le specie animali e vegetali a rischio di estinzione, a causa di crisi climatica, attività antropiche, perdita di frammentazione e habitat naturali, inquinamento e specie aliene che accelerano il passo.

Anche in Italia, la situazione resta critica: stando ai numeri del nostro dossier “Natura Selvatica a Rischio” presentato oggi a Roma, sono ben 58 gli ecosistemi naturali considerati a rischio segnalati nelle liste rosse IUCN.

A sei anni dal countdown della Strategia Europea per la Biodiversità (SEB) 2030, non è cresciuta di un solo ettaro la superficie protetta terrestre o marina del nostro Paese, non sono aumentate le aree a protezione integrale, né migliorate le azioni per contrastare le specie aliene o il degrado del territorio.

Non è più ammissibile perdere altro tempo: per questo martedì 25 febbraio, in contemporanea con l’avvio della COP16 sulla biodiversità delle Nazioni Unite, alle 10.30 ci riuniremo al Circo Massimo di Roma insieme alle altre organizzazioni del climate pride per chiedere impegni urgenti per salvare i nostri ecosistemi e lanciare un monito ai Governi della Terra perché non è più ammissibile perdere altro tempo!

Così si legge in una nota diffusa da Legambiente 

Condividi