“Il Ministero delle Politiche agricole ha emanato il decreto di protezione transitoria accordata a livello nazionale alla modifica del disciplinare di produzione dell’olio Dop ‘Umbria’, che permette di oleificare l’extravergine a denominazione di origine protetta non solo nei frantoi delle singole sottozone di coltivazione, come prevede l’attuale disciplinare, ma nell’intera area regionale”. È quanto rende noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, esprimendo “soddisfazione” per il provvedimento.
“Il decreto – sottolinea – consente agli olivicoltori umbri di avviare la stagione olearia applicando già le nuove regole, in attesa che la Commissione europea decida sulla domanda di modifica del disciplinare, con la certezza di poter avvalersi ugualmente della denominazione di origine protetta ‘Umbria’. Un atto particolarmente atteso dai produttori impegnati nella produzione della ‘Dop’, che fin da subito sono pertanto autorizzati a molire le olive nel frantoio della regione più adeguato alle loro esigenze, superando problematiche e criticità evidenziatisi nel corso degli anni dall’applicazione di un testo risalente al 1997 e mai aggiornato”.

“Un passaggio importante - prosegue – nell’iter della domanda di modifica del disciplinare, sulla quale la Regione ha espresso parere positivo e che il Ministero ha provveduto a trasmettere a Bruxelles prima di emanare il decreto di protezione transitoria. Apre, infatti, nuove prospettive di sviluppo per un settore che in termini quantitativi interessa circa diecimila ettari, la metà dei quali inserita nel processo di certificazione di qualità, in cui con il sostegno della Regione sono stati fatti e vengono fatti investimenti per l’innovazione del ciclo produttivo, il livello qualitativo e la tracciabilità dell’olio Dop, a tutela sia dei produttori sia dei consumatori”.
La domanda di modifica del disciplinare di produzione è stata presentata da un gruppo qualificato di produttori olivicoli, rappresentativi di oltre il 51 per cento della produzione certificata e di almeno il 30 per cento dei produttori inseriti nel sistema, come previsto dalla normativa nazionale. Le modifiche proposte riguardano, principalmente, l’oleificazione con la richiesta di autorizzarla nell’areale di produzione superando il confine della stessa sottozona di coltivazione previsto dal testo del 1997, l’adeguamento alla normativa comunitaria, la correzione di alcuni refusi riguardanti le percentuali delle basi varietali e il mancato inserimento del territorio comunale di Nocera Umbra.

Inoltre, nella domanda di modifica al disciplinare di produzione della “Dop Umbria” sono stati chiesti l’introduzione della limitazione al 31 dicembre di ogni anno dei tempi di oleificazione, che garantisce trasparenza al consumatore, e l’innalzamento del limite minimo dell’analisi sensoriale per un aumento ulteriore del livello qualitativo.
Il decreto del Ministero delle politiche agricole assicura “la protezione a titolo transitorio a livello nazionale dell’adeguamento del disciplinare di produzione della denominazione di origine protetta ‘Umbria’ secondo le modifiche richieste” che cesserà “a decorrere dalla data in cui sarà adottata una decisione sulla domanda di modifica stessa da parte dell’organismo comunitario”.

In termini quantitativi, secondo i dati elaborati dal Servizio regionale sviluppo sostenibile delle produzioni agricole, il potenziale olivicolo regionale interessa circa 28.000 ettari di superficie agricola, con 6.954.627 piante censite ed una produzione che per la campagna 2010 è stata di 322.488 quintali di olive molite, corrispondenti a 52.819 quintali di olio prodotto. L’importanza della coltura ha spinto verso la valorizzazione della produzione umbra attraverso la richiesta e l’ottenimento a partire dal 1998, della denominazione di origine protetta dell’olio extravergine di oliva “Umbria”, riconosciuta in ambito comunitario, e che prevede 5 differenti sottozone di produzione: Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli Amerini, Colli del Trasimeno e Colli Orvietani, che devono essere indicate come menzioni geografiche accanto alla denominazione “Umbria”. I dati sulla certificazione (campagna olearia 2010 – fonte 3A Parco Tecnologico Agroalimentare) danno 836 olivicoltori iscritti nel circuito “Dop” con 33.000 quintali di olive molite e 5.880 quintali di olio certificato.

 

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