di Marco Casavecchia

Finalmente, si è giunti ad una conclusione in merito alla "vexata quaestio" che, in questi anni, ha coinvolto due sindaci, tre presidenti, ingegneri ed esperti, senza che si sia mai approdato a nulla di concreto. Nel tempo si è passati dalla megacostruzione, tipo "Cattedrale nel deserto" di Gaucci, al progetto più modesto e ruotante intorno ad attività commerciali a fini di lucro, dei Silvestrini, per approdare dopo la famosa "Cittadella dello sport", di covarelliana memoria, al più concreto e fattibile progetto, previsto dalla convenzione fresca di firma Damaschi-Boccali, che prevede la ristrutturazione della zona antistadio, in previsione dell'espansione delle attività del settore giovanile con: campo in sintetico, tribunetta spettatori, spogliatoi nuovi, e altro, oltre ad una serie di idee per l' utilizzo del Curi, non solo come terreno di gioco per il calcio, ma anche per la realizzazione di eventi diversi (musica e cultura).

Tutto è bene quel che finisce bene e la firma della convenzione dovrebbe essere il preludio di un duraturo (speriamo) e costruttivo rapporto tra Amministrazione e Società, anche in prospettiva futura. Quello che non ci piace, invece, come tifosi del Grifo e come perugini doc, e che molto simpaticamente troviamo scritto nella rubrica "Il Semaforo del Borghino", della testata giornalistica Tifogrifo.com, è l'ipotesi di vedere un'altra squadra giocare al Curi. Tanto più se i tifosi sostenitori della stessa cantano durante le gare della suddetta "Chi non salta perugino è!".

Ribadiamo un concetto già espresso: se si vuol salire di categoria (e questo vale per la D come per la C o la A) bisogna mettere in conto di poter disporre dei mezzi necessari e delle strutture idonee, altrimenti si resta dove si sta, oppure si provvede altrimenti alla costruzione di uno stadio proprio, visto che a qualcuno i mezzi economici (e non solo quelli) non mancherebbero.

Non si tratta di infantile campanilismo, ma di una riflessione che nasce anche da un valutazione di carattere pratico; non crediamo che i tifosi perugini accorrerebbero in massa solo per vedere una gara di serie B fosse anche di "cartello". Magari una gara di Coppa Italia, se dovesse venire al Curi una squadra di rango, forse sì, ma seguire la B di una rivale calcistica regionale non crediamo proprio. Non correva buon sangue tra le due tifoserie ai tempi della serie C2, figuriamoci ora. Per non dire delle condizioni in cui si verrebbe a trovare il terreno del Curi, giocandoci ogni sabato o domenica per due interi campionati.

Opinione personale e, come sempre, del tutto opinabile ma condividiamo, come non mai, questa volta, il Fedeli – pensiero. E, ovviamente, non per il commento della gara vinta domenica.

Un saluto. MC www.forzaperugia.net
 

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