Siamo tutti cavie del geneticamente modificato? Secondo il professor Gilles-Eric Séralini, sì. Sulla base di una ricerca iniziata nel 2006 e presto disponibile in libreria ("Tous cobayes!" ovvero "Tutti Cavie!", edizioni Flammarion, libro dal quale è anche stato tratto un film), il biologo francese sostiene infatti che gli OGM, anche se assunti in piccole dosi, risultano essere pesantemente tossici, quando non addirittura mortali, per i topi. "Se si trattasse di un farmaco - spiega lo studioso - sarebbe già stato ritirato dal commercio".

 

Fino allo scorso anno il prof e il suo team di ricercatori avrebbero in pratica agito in semi-clandestinità per non attirare l'attenzione delle grandi multinazionali delle sementi e non rischiare un sabotaggio. La ricerca, nome in codice "In vivo", si è basata sui semi di mais OGM NK 603, brevettati in un liceo canadese, a partire dai quali sarebbero stati prodotti dei croccantini dati in pasto a duecento ratti. I risultati dello studio non sono affatto rassicuranti: "Dopo meno di un anno di menù differenziati a base di mais OGM - spiega Séralini - era già un'ecatombe tra i ratti, di una portata che non mi sarei mai immaginato".

 

Tutte le cavie coinvolte nell'esperimento, a partire dal tredicesimo mese sono state colpite da una serie di gravi patologie: dai tumori mammari in sequenza, tra le femmine, al mal funzionamento di fegato e reni, in particolare tra i maschi. Con una incidenza nettamente maggiore (che varia dalle 2 fino alle 5 volte) rispetto ai roditori nutriti con croccantini non OGM.
I ratti nutriti con OGM inoltre sviluppano il doppio o il triplo dei tumori, a prescindere dal sesso. Intorno al 24° mese di vita, vicino dunque a quello della loro morte considerato che l'aspettativa di vita per i roditori è di circa due anni, le femmine "OGM" malate sono dal 50 all'80%, mentre le non-OGM si fermano al 30%.

Fonte: ilsalvagente.it

Condividi