OGM: il Senato approva all'unanimità la clausola di salvaguardia
OGM, sbarrato il loro ingresso in Italia. Il Senato della Repubblica ha approvato all'unanimità nella giornata di ieri, martedì 21 maggio 2013, la clausola di salvaguardia contro gli organismi geneticamente modificati. Si tratta di una normativa che permette ad ogni Paese di proteggere le proprie coltivazioni agricole dalle colture geneticamente modificate.
L'approvazione da parte del Senato arriva a seguito di una petizione presentata dalla Fondazione Diritti Genetici, grazie alla quale si è giunti alla raccolta delle firme di 7 milioni di cittadini che chiedevano di applicare tale clausola. L'intesa raggiunta da parte del Senato è stata considerata positiva al fine di aprire la strada all'avvio delle procedure per l'attivazione della clausola di salvaguardia da parte del Governo, allo scopo di scongiurare in Italia qualsiasi rischio di contaminazione. Si tratta di quanto affermato da parte presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare positivamente l'importante intesa tra tutti i gruppi del Senato su un ordine del giorno che conferma come il contrasto agli Ogm sia una posizione unanime dell'intero Parlamento.
Marini ha proseguito nel commentare la decisione del Senato riguardo alla clausola di salvaguardia dagli OGM con le seguenti parole: "Dopo il positivo pronunciamento del Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo ci aspettiamo ora che tale obiettivo sia condiviso anche dal Ministro della SaluteBeatrice Lorenzin a cui spetta per competenza l'avvio delle procedure. Il ricorso alla clausola di salvaguardia è già stato richiesto in più occasioni dalle amministrazioni regionali ed è uno strumento esercitato da alcuni Stati membri dell'Ue in relazione a nuove evidenze scientifiche che evidenziano l'impatto degli Ogm anche su aspetti diversi da quelli economici".
La decisione intrapresa dal Senato rispecchierebbe la volontà dei cittadini italiani, secondo quanto comunicato da parte della Coldiretti, che sulla base di un'indagine condotta in collaborazione con Swg aveva evidenziato come ad ottobre 2012 quasi 7 italiani su 10 considerassero gli organismi geneticamente modificati come meno salutari rispetto ai prodotti tradizionali. Si tratta di una motivazione da prendere in stretta considerazione al fine di garantire l'agricoltura e il territorio da forme di inquinamento genetico e assicurare la competitività delle nostre produzioni tradizionali e di qualità.
"La votazione di ieri al Senato apre la strada ad una nuova tutela dell'agricoltura italiana dalla presenza di colture transgeniche dai campi, un passaggio determinato con chiarezza e compattezza istituzionale, anche dalla nota del ministro De Girolamo. Ora attendiamo, quindi, che si adotti e comunichi la clausola di salvaguardia alla Commissione europea, dando anche una veste ufficiale alla posizione dell'Italia" - commenta Alessandro Triantafyllidis di AIAB - "Abbiamo apprezzato la coerenza di senatori e senatrici che hanno mantenuto l'impegno preso, firmando il nostro decalogo sull'agricoltura biologica – ha proseguito Alessandro Triantafyllidis-. Un impegno confermato dall'aver comunicato anche una posizione netta sul desiderio di investire nella ricerca e di voler sostenere l'agricoltura biologica. È per questo che ora chiediamo un ulteriore passaggio di concretezza con il ripristino del fondo del 2% a vantaggio della ricerca per l'agricoltura biologica, legato a un prelievo sulla vendita dei pesticidi".
Marta Albè
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