MILANO - Doccia fredda sull'Italia e sui piani di crescita per la seconda metà dell'anno. Di più: il pareggio di bilancio è rimandato di almeno un anno al 2014. E ancora: con la recessione potrebbe essere necessaria un'altra manovra finanziaria. E' la dura sentenza dell'Ocse nel suo Economic Outlook secondo cui quest'anno il prodotto interno lordo calerà dell'1,7% nel 2012 e dello 0,4% nel 2013. E anche per questo chiede alla"Banca centrale europea di tagliare ancora i tassi d'interesse" per sostenere la ripresa.

A pesare sull'economia italiana è la debolezza generale dell'economia europea e per le conseguenze immediate delle misure di consolidamento fiscale. Il declino "proseguirà probabilmente anche nel corso dell'anno prossimo" mentre la ripresa potrebbe partire "verso la fine del 2013". Per il capo economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan , "la crisi nell'Eurozona è diventata più seria recentemente, e resta la più importante fonte di rischio per l'economia globale". Nel 2012 il Pil dell'Eurozona si contrarrà dello 0,1%: il Pil sarà stabile nel primo trimestre, subirà un calo dello 0,3% tra aprile e giugno e tornerà a crescere negli ultimi ultimi due trimestri dell'anno, rispettivamente dello 0,3% e 0,7%. E così l'organizzazione internazionale suggerisce "riduzioni negli stipendi reali per renderli più conformi alla produttività potrebbero dare una spinta alla competitività e conterrebbero la disoccupazione". Tradotto: tagliare il costo per lavoro per ridurre la disoccupazione.


Nuova manovra per l'Italia. In Italia "potrebbe essere necessaria una manovra fiscale ulteriore, in considerazione della recessione prevista". Lo scrive senza mezza termini l'Ocse nel suo outlook semestrale, pur aggiungendo che "le prudenti stime del governo sulle entrate dalle misure anti-evasione forniscono un margine di sicurezza". Nelle previsioni dell'organizzazione il rapporto deficit/pil migliorerà quest'anno a -1,7% da -3,8% del 2011, ma non andrà oltre il -0,6% nel prossimo anno, mancando quindi l'obiettivo di pareggio di bilancio delle stime ufficiali. Il paese tuttavia, secondo gli esperti, raggiungerà questo traguardo nel 2014: "I previsti tagli alla spesa e gli aumenti delle tasse dovrebbero ridurre ulteriormente il deficit a un livello molto basso nel 2013" e sono "sulla strada giusta per eliminarlo nel 2014". Mentre la bilancia primaria segnerà un aumento del surplus, il debito dovrebbe iniziare a calare nel prossimo anno, a 122,5% dal 123,1% di quest'anno (in base alla definizione di Maastricht).

La recessione. Se la necessità di una nuova manovra è ancora in forse, l'Ocse non ha dubbi sulla durata della recessione in Italia. La contrazione economica durerà per almeno due anni: il Pil calerà dell'1,7% quest'anno e dello 0,4% il prossimo. Il nuovo scenario contempla una significativa correzione al ribasso rispetto all'economic outlook dello scorso novembre, che stimava una crescita negativa dello 0,5% per il 2012 e uno spunto positivo, dello 0,5%, per il 2013. Non solo, si tratta di previsioni più pessimiste di quelle pubblicate dalla Commissione Ue (rispettivamente -1,4% e +0,4%), dal governo italiano (-1,2% e +0,5%) e dell'Fmi (-1,9% e -0,3%). "Pressata dalla debolezza dell'economia europea, e dalle conseguenze di breve termine dell'austerità di bilancio, l'economia è tornata in recessione", spiega l'Ocse, prevedendo "che l'attività continuerà a flettere per il prossimo anno, per riprendersi alla fine del 2013". D'altro canto, sottolinea l'organizzazione, "le riforme strutturali hanno già rafforzato le prospettive di lungo termine e devono continuare". Pur riconoscendo che l'attuale governo ha compiuto "una rottura radicale" rispetto alla abituale lentezza nelle riforme del Paese, l'Ocse ammonisce che "l'esecutivo deve chiudere il gap tra la legislazione e la sua effettiva attuazione, che è tradizionalmente più ampio in Italia che altrove". Per la crescita l'Italia resta nella retroguardia dei paesi Ocse e a livello europeo: faranno peggio solo Grecia (-5,3% e -1,3%), Portogallo (-3,2% e -0,9%), Slovenia e Spagna (-1,6% e -0,8%).

La disoccupazione. Recessione, deficit e disoccupazione. La situazione italiana preoccupa sempre di più. Secondo l'Ocse i disoccupati saliranno alla fine del 2012 al 9,4% contro l'8,4% dello scorso anno per arrivare al 9,9% nel 2013. Già negli ultimi mesi di quest'anno la disoccupazione dovrebbe essere pari al 9,7% e un picco del 10% è segnalato per l'ultimo trimestre del 2013. Nel 2007 era pari al 6,1%. L'Italia, tuttavia, farà meglio della media dell'Eurozona, dove il tasso dei senza lavoro è previsto al 10,8% quest'anno (10% nel 2011) e all'11,1% nel prossimo. L'occupazione è attesa in calo dello 0,3% sia quest'anno sia il prossimo (dopo +0,3% nel 2011). Secondo l'Ocse il peggioramento del mercato del lavoro, è ib parte collegato alle scadenze di periodo di cassa integrazione, ma anche a un significativo aumento delle persone alla ricerca di un'occupazione.

Ripresa globale. E se l'Italia preoccupa, il quadro globlale mostra segnali, per quanto fragili, di ripresa. Nei paesi industrializzati l'Ocse prevede una "ripresa tenue e forse piena di sobbalzi", sostenuta da politiche monetarie accomodanti e da un progressivo rafforzamento della fiducia. La crescita è prevista più forte negli Stati Uniti e in Giappone, mentre l'Eurozona per quest'anno viaggerà in zona recessione. Nel complesso il "club" dei 34 paesi più industrializzati del mondo dovrebbe crescere dell'1,6% quest'anno (dopo +1,8% nel 2011) e del 2,2% nel prossimo, dati che confermano nella sostanza le stime dello scorso novembre (+1,6% e +2,3%). Quest'anno l'intera eurozona, secondo l'ocse, avrà una crescita negativa di -0,1%, seguito da un blando +0,9% nel 2013, contro +0,2% e +1,4% indicati nel rapporto precedente. La Germania rallenterà la corsa a +1,2% quest'anno (da +3,1% nel 2011), per poi crescere del 2% nel 2013. Per la Francia le stime sono rispettivamente +0,6% e +1,2%. Accelerano invece gli Stati Uniti, con una crescita del pil del 2,4% e del 2,6% (contro +2 e +2,5% indicati sei mesi fa).  

fonte: Repubblica.it

 

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