PERUGIA - Fp-Cgil Fp-Cisl Fpl-Uil dell’Umbria, firmatarie del contratto collettivo nazionale del comparto della sanità e organizzazioni maggiormente rappresentative del settore, come confermato dal recente rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie, hanno con rammarico preso atto della decisione della giunta regionale dell’Umbria di adottare unilateralmente un nuovo modello organizzativo della rete regionale dei servizi di diagnostica di laboratorio, con delibera n. 971 del 10 settembre 2018, senza nessun confronto preventivo, mentre è in corso la discussione sul nuovo e da tempo atteso, piano sanitario regionale.
Siamo sorpresi che una decisione rilevante escluda le rappresentanze dei lavoratori e che si dia semplicemente mandato ai direttori generali aziendali di attuare il documento varato dalla giunta regionale, soprattutto dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità che si è impegnato a mantenere sempre un dialogo costruttivo con i corpi intermedi come avvenuto nella stagione della stabilizzazioni del personale.
Anche sul tema della rete dei servizi di diagnostica di laboratorio, il sindacato ha le sue proposte, che vanno nella direzione della razionalizzazione dei servizi, per liberare risorse da investire sui territori, eliminando sprechi e doppioni, senza penalizzare i cittadini-utenti, valorizzando gli operatori sanitari.
Siamo pronti a confrontarci con l’assessore regionale, al quale chiederemo un incontro urgente. Al contempo, abbiamo programmato assemblee con i dipendenti e coinvolgeremo amministrazioni comunali, forze politiche e associazioni. Chiediamo infine l'immediata revoca della già citata delibera 971.

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