Un nuovo complesso immobiliare privato nella zona archeologica di Ocriculum
OTRICOLI - Con riferimento alla costruzione di un grande complesso immobiliare privato all'interno della zona archeologica di Ocriculum, autorizzato dal Comune di Otricoli e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, si trasmette di seguito lo stralcio di un esposto riservato, inoltrato da diversi mesi alle Procure di Perugia e di Terni ed alla Corte dei Conti.
I nomi dei proprietari del complesso immobiliare, esponenti di un'importante famiglia di Roma e proprietari di terreni in zona archeologica e lungo il fiume Tevere, sono stati coperti da OMISSIS per non violare inutilmente la loro privacy; anche le tipologie di costruzioni sono state genericamente denominate come “complesso immobiliare” e coperte da OMISSIS.
Il Comune di Otricoli ha speso circa 345 mila euro di denaro pubblico per interventi e lavori in aree di proprietà di tale famiglia.
05 LUGLIO 2006 : il soggetto privato [OMISSIS] invia una richiesta alla Soprintendenza per “opere di nuova costruzione[OMISSIS]” in zona archeologica,
06 LUGLIO 2006: con delibera n.15 avente ad oggetto“Approvazione piano attuativo in zona archeologica. Approvazione variante al programma di fabbricazione” il consiglio comunale approva il progetto. Nel verbale della seduta figurano assenti l’allora Sindaco Antonio LIBERATI e il Vicesindaco Nico NUNZI . Tuttavia nel medesimo verbale si attesta che il SINDACO Antonio LIBERATI abbia presieduto la seduta, pur figurando tra gli assenti (!!!!!).
07 LUGLIO 2006: La Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria (Soprintendente Maria Rosaria Salvatore e ispettrice Luana Cenciaioli) risponde a [OMISSIS] e al Comune di Otricoli autorizzando tutto il progetto,
10 LUGLIO 2006: il Comune di Otricoli rilascia a [OMISSIS] il Permesso di Costruire n.13/2006 (prot.3828).
10 LUGLIO 2006: il Comune di Otricoli e il sig. [OMISSIS] firmano una convenzione per la “concessione del diritto di superficie” (rep. N. 1347) per consentire al Comune di Otricoli di realizzare, nelle aree private di proprietà della famiglia [OMISSIS], due approdi sul fiume Tevere e la rete sentieristica di collegamento pedonale degli approdi con l’area archeologica di Ocriculum. La concessione del diritto di superficie, a titolo gratuito, ha una durata di 30 anni (!!).
Come già segnalato dal sottoscritto alla Corte dei Conti, per gli approdi e le opere di difesa spondale, dal 2006, sono stati spesi circa trecentoquarantacinque mila euro, mentre per la rete sentieristica, tra il 2007 e il 2008 sono stati spesi 73.429,08 euro: denaro pubblico speso in aree di proprietà privata!! Il sottoscritto ha anche segnalato più volte che, a causa delle piene del fiume Tevere, le opere effettuate dal Comune di Otricoli, in proprietà privata, vengono sistematicamente danneggiate o distrutte.
Si nutrono forti dubbi sulla legittimità delle autorizzazioni rilasciate a tempo di record dalla Soprintendenza, poiché esse appaiono assolutamente arbitrarie, essendo basate su generici parametri di “valorizzazione e fruizione dell’area archeologica”. Ragionando in questa maniera qualunque privato cittadino si sentirebbe legittimato a pretendere una simile autorizzazione dalla Soprintendenza per eseguire i più disparati interventi edilizi in area archeologica (ad esempio si potrebbe anche pretendere un’autorizzazione per la costruzione di un night club in stile romano dentro l’area archeologica, magari chiamandolo “lupanare”: probabilmente un “lupanare” avrebbe più correlazioni con l’area archeologica rispetto a un [OMISSIS]!!).
Consigliere Pier Paolo Palozzi
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