CITTA’ DI CASTELLO - A malincuore, il Nuovo Comitato per Belladanza, rende noto a tutta la cittadinanza tifernate che il Tar  dell’Umbria con sentenza 497/2013 ha respinto il ricorso nel quale il comitato chiedeva l’annullamento della delibera di adozione del Piano dei rifiuti, dove si  prevede il raddoppio della discarica e lo smaltimento dei pericolosi rifiuti speciali provenienti da fuori regione. È dal 2007 che il Nuovo Comitato,  in tutte le sedi competenti e legali, cerca di contrastare le decisioni scellerate che i vari politici di turno locali hanno preso contro la volontà dei cittadini. Politiche sbagliate, prive di logiche e di buon senso hanno causato danni ambientali ed economici irreparabili alla nostra città.

 

Ricordiamo che tutto ha avuto inizio con l’accordo sottoscritto dal Comune  di Città di Castello e la Regione Umbria firmato da Fernanda Cecchini  e  Maria Rita Lorenzetti . Tale accordo obbligava la società tifernate Sogepu a portare i rifiuti dell’Altotevere a Ponte Rio, nell’impianto di Gesenu per un pretrattamento per il quale ogni tonnellata di rifiuti doveva viaggiare fino a Perugia con un costo di trattamento di 60 euro, per poi essere riportata indietro a Belladanza per soli 20 euro circa,  causando di fatto il riempiendo prematuro della discarica tifernate. Da qui  l’ex  sindaco Fernanda Cecchini e Sogepu realizzarono uno studio di fattibilità che prevedeva un ampliamento della discarica pari a 20 ettari. Il Nuovo Comitato,  impugnò  la delibera, tenendo per ben tre anni bloccato il progetto. A questo punto l’amministrazione Cecchini pensò bene di far inserire nella redazione del Piano Regionale dei rifiuti Umbria, sotto la presidenza Lorenzetti, la discarica di Belladanza tra le discariche umbre ad  interesse regionale, assicurando a Città di Castello il ruolo “prestigioso” di discarica speciale.

 

Il presidente degli Ati 1 Fernanda Cecchini, nonché sindaco, con l’aiuto del tecnico Sogepu  presentarono ai territori dell’alta Umbria  il vecchio progetto per l’ ampliamento  della discarica di Belladanza ridimensionandolo a 410 mila metri cubi includendo una impiantistica  per la lavorazione dei rifiuti da spalmare nel territorio  tifernate-egubino-gualdese: costo totale dell’operazione 120milioni di euro. In tutto questo in due anni il sindaco pro tempore Luciano Bacchetta non ha fatto altro che aumentare le bollette dei rifiuti e avallare  tutto il Piano d’ambito, senza pensare alle conseguenze ambientali ed economiche di tale progetto e senza utilizzare il potere decisionale che un Sindaco dovrebbe saper esercitare. Oggi, dopo la sentenza del Tar ,il sindaco Luciano Bacchetta preso da una inebriante euforia si è lasciato andare ad esternazioni da bar, dimenticandosi completamente che il Nuovo Comitato Belladanza è formato da un gruppo di persone, non ha colore politico ed è regolarmente registrato con proprio statuto facilmente consultabile e che va ascoltato e tutelato anche fosse stato costituito da un'unica figura, come recita l'Articolo n° 2 della nostra Costituzione italiana, “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".

 

Ricordiamo ai cittadini che la sentenza del Tar riguarda solamente  aspetti tecnici delle procedure pertanto non ha cancellato, come vorrebbe far credere il sindaco Bacchetta, la precarietà geologica del sito, il grave inquinamento delle falde acquifere di Belladanza ne tantomeno eliminato i pericolosi rifiuti speciali del nord Italia smaltiti per anni in discarica esclusivamente per fare cassa,  tutte cose che peraltro saranno discusse in altra sede.

 

Il Comitato ha perso questa battaglia,  ma è già pronto per la prossima.

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