PERUGIA - “La nomina di un medico ospedaliero quale sostituto del direttore della struttura complessa di gastroenterologia ed epatologia, a direzione universitaria, appare del tutto unilaterale, ed è stata reiterata per la sesta volta consecutiva in assenza di qualsiasi procedura concorsuale, in violazione delle normative vigenti e contro il parere dell’Ateneo di Perugia”. Lo rimarcano i consiglieri regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati (Movimento 5 Stelle) spiegando di essere “in possesso di documentazione che conferma quanto precedentemente denunciato circa le anomalie riguardanti la nomina da parte dell’Azienda ospedaliera di Perugia dei direttori delle Strutture complesse a conduzione universitaria”.

Carbonari e Liberati spiegano che “in una lettera inviata il 12 novembre 2018 alla direzione dell'ospedale di Perugia, nonché alla presidenza della Regione Umbria, il Rettore di UniPg chiede infatti che vengano rispettate le leggi vigenti e quanto previsto dall’accordo sottoscritto il 31 luglio 2015 tra Ateneo e Aziende ospedaliero-universitarie di Perugia e Terni, con il regolamento per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa a direzione universitaria. Nella medesima missiva il Rettore ricorda all’Azienda la necessità del rispetto ‘rigoroso dei vincoli temporali previsti dall’art. 18, c.2, del contratto nazionale di lavoro (CCNL) 1998-2001, con la conseguenza che ogni eventuale profilo di abuso derivante dall’impropria e unilaterale successiva estensione temporale operata da codesta Azienda non può essere in alcun modo attribuito alla responsabilità di questo Ateneo’. Inoltre il Rettore segnala la persistente ‘violazione dei limiti temporali di cui alla richiamata previsione contrattuale’ e ‘intima di procedere all’attivazione immediata delle procedure volte al conferimento dell’apicalità della struttura di gastroenterologia ed epatologia ai sensi del vigente ‘regolamento per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa a direzione universitaria concordato tra Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni ed Università degli Studi di Perugia’”.

Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati evidenziano inoltre che “la contrapposizione tra Ateneo e Azienda ospedaliera è però solo una parte, per quanto grave, dell’insieme delle anomalie. Infatti, la nomina per sei anni consecutivi senza concorso di un dirigente medico è comunque in contrasto con la legge attuale che consente la nomina del sostituto ‘solo per il tempo strettamente necessario ad espletare un idoneo concorso. Ovvero può durare sei mesi, prorogabili fino a dodici’. Nella situazione attuale, probabilmente un unicum a livello nazionale, si è giunti dunque al sesto anno di proroga, senza aver mai espletato alcun concorso, concorrendo pure a indebolire l’istituzione universitaria, oltre a conculcare regole stabilite di comune accordo. Oltre alle inchieste che interessano da tempo la sanità umbra, oggi si aggiunge uno scontro tra Istituzioni che non ha precedenti, con la conseguenza che l’Ateneo di Perugia è costretto a prendere nuovamente le distanze da procedure che contengono profili di ‘abuso’. Il gruppo regionale M5S – concludono - chiede che venga messa fine con urgenza a tali palesi illegittimità, riservandosi di portare le attuali vicende all'attenzione degli organi ispettivi del ministero della Sanità”. 

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