La moratoria sul nucleare approvata oggi dal Consiglio dei Ministri è considerata da Greenpeace «una foglia di fico con la quale l'esecutivo tenta di confondere le acque per dare a intendere ai cittadini che del referendum di giugno non c'è più bisogno». «Il voto popolare del referendum - sostiene Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Italia - segnerà la definitiva sconfitta dei piani di ritorno al nucleare in Italia e sanzionerà la sciatteria di questo esecutivo, che si muove più come un piazzista dell'atomo che come un'istituzione a garanzia e tutela della salute e del benessere del paese».

Secondo Greenpeace, il governo ha svolto per mesi un'azione di disinformazione nei confronti della cittadinanza; e ha colpito duramente il settore delle energie rinnovabili, per assecondare gli indirizzi di Enel e arricchire l'industria nucleare francese. «La tragedia di Fukushima - prosegue Barbera - li ha colti sul fatto: e ora che tutte le Regioni hanno espresso la loro contrarietà a ospitare nuove centrali, l'esecutivo non sa più dove andare a parare. Smettano pure d'arretrare confusamente dai loro piani: sarà il referendum a chiarire per sempre che l'Italia dice »no al nucleare« e che governo e lobby nucleari possono riporre definitivamente i loro insani progetti».

Da controlacrisi.org

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