Modificazioni e integrazioni di leggi regionali - La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Daniele Nicchi, si è riunita a Palazzo Cesaroni per ascoltare l’illustrazione da parte della presidente della Regione, Donatella Tesei, del disegno di legge della Giunta “Modificazioni e integrazioni di leggi regionali - norma di abrogazione”.
La presidente Tesei ha sottolineato come i primi articoli contengono una serie di modifiche a leggi regionali necessarie e urgenti richieste dagli uffici ministeriali per evitare il rischio di impugnative da parte del Governo. Si tratta prevalentemente di interventi di carattere tecnico per armonizzare le leggi regionali alla normativa nazionale. Il provvedimento contiene anche aggiornamenti più sostanziali, come ad esempio quello che riguarda la Scuola umbra di amministrazione pubblica. L’attuale normativa impone che la sua attività si svolga nell’ambito del territoriale regionale. Un aspetto da modificare in quanto fortemente limitativo per la Scuola, che negli anni ha ampliato la sua attività arrivando ad essere un punto di riferimento riconosciuto nel panorama delle istituzioni di formazione, non solo in ambito locale, tanto da suscitare l’interesse anche del dipartimento della Funzione pubblica. 
L’atto contiene anche una modifica riguardante il servizio Telefono donna che, a differenza di tutti gli altri centri antiviolenza e case rifugio presenti nella Regione Umbria, non è promosso dai comuni e dalle associazioni di aiuto alle donne vittime di violenza, ma è portato avanti dal Centro per le pari opportunità. Con gli interventi contenuti nel disegno di legge si costituisce un sistema completo e sinergico di tutti gli operatori per garantire interventi integrati per lotta alla violenza di genere. Un altro articolo del provvedimento consente all’Autorità umbra rifiuti e idrico (Auri) di procedere a nuove assunzioni di personale, senza un aumento di spesa per la Regione o i cittadini, visto che dopo la riunificazione degli Ambiti territoriali Integrati in un unico Ambito territoriale ottimale (Ato), è stato esaurito l’assorbimento di risorse umane. Quindi per prevedere lo sviluppo di Auri è necessario assumere nuovo personale anche per l’acquisizione di nuove professionalità. 
Una serie di articoli, poi, modificano il Testo unico in materia sanitaria per aggiornamenti normativi nazionali e per garantire un maggior controllo di spesa e una maggiore competitività, così da dare sempre più risorse all’assistenza incrementando l’efficacia e l’efficienza del sistema. In particolare si conferma la disposizione statale che la non esclusività del rapporto non sia ostativa all’attribuzione dell’incarico di strutture sanitarie semplici e complesse. In questo modo si punta a favorire la permanenza dei nostri professionisti della sanità in Umbria e ad essere attrattivi per gli altri. Inoltre si introduce un sistema di autorizzazione e di accreditamento delle organizzazioni pubbliche e private per l’erogazione di cure domiciliari, con una verifica preventiva prima dell’entrata in attività. Oltre alla regolazione dei distretti, poi, si disciplina il Comitato  regionale di valutazione (Creva) che svolge attività di programmazione e verifica di sostenibilità economica e amministrativa della spesa sanitaria. 
Infine viene riorganizzata la governance dell’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria (Adisu), allineandola a quella degli altri enti regionali, puntando ad un ridimensionamento dei costi di funzionamento.

COMMISSIONE STATUTO REGIONE UMBRIA -  La Commissione per le riforme statutarie e regolamentari ha presentato, in una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Cesaroni, le modifiche legislative introdotte nello Statuto della Regione Umbria, approvate dall’Assemblea legislativa nell’ultima seduta d’Aula. Per l’effettiva entrata in vigore sarà necessaria una seconda approvazione fra due mesi.
“La riforma dello Statuto regionale varata dopo 18 anni dall’ultima modifica – ha detto il presidente Carissimi – è stata pensata e scritta perché tutti i cittadini possano in essa riconoscersi, si pone in continuità con la sua storia e consente di aggiornare gli orizzonti e le tutele dell’individuo nella sua dimensione territoriale regionale, superando contestualmente le inadeguatezze e i ritardi che condizionano il miglior funzionamento delle istituzioni regionali. Le modifiche legislative introdotte, che dovranno essere approvate nuovamente in seconda lettura fra due mesi per diventare operative, toccano anche temi frontiera come la crisi climatica e il diritto alla connettività, vengono introdotte avanguardie procedimentali come l’istruttoria pubblica, ma anche la riedizione moderna di principi fondanti come l’effettività della parità di genere, l’incentivo alla natalità e la tutela delle pari condizioni di vita nelle aree interne e la riconoscibilità dell’identità umbra fatta di tradizioni, borghi e cultura storica, turistica, religiosa ed enogastronomica. In coerenza con l’articolo 1 della Costituzione italiana, è stata inserita la cultura del lavoro e dell’impresa quali fattori abilitanti e imprescindibili per lo sviluppo economico e sociale della regione ed è stata sottolineata l’importanza della loro necessaria connessione con il mondo della scuola e della formazione. È stato rafforzato il significato e valore del principio di uguaglianza, con riferimento al rispetto dei diritti delle persone con disabilità e quelle svantaggiate, e sono state potenziate le norme a tutela della famiglia, con particolare attenzione ai minori, agli anziani, alle giovani coppie e ai nuclei familiari socialmente svantaggiati. Grande importanza è stata data ai principi a presidio dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio, della cultura, del turismo e dell’agricoltura, ponendo in particolare l’accento sul tema della crisi climatica, per la prima volta codificata in uno Statuto regionale. Anche la materia della Partecipazione è stata oggetto di modifiche volte a rendere quanto più ampio ed effettivo possibile il coinvolgimento dei cittadini, del mondo associativo e accademico, delle parti interessate, di tutti i soggetti appartenenti alla società civile e degli Enti locali, nelle decisioni politiche della Regione. Tra le disposizioni di maggior rilievo va segnalato il diritto alla connettività, che la Commissione ha riconosciuto quale condizione per il pieno sviluppo individuale e sociale delle persone come uno degli strumenti capace di rimuovere gli ostacoli di ordine economico, culturale e sociale che impediscono il pieno esercizio dei diritti degli individui all’interno della comunità”.

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